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Incentivi per decarbonizzazione industriale Hard-To-Abate: domanda 2023 dal 20 marzo al 30 giugno

Marzo 22, 2023
in Archivio, BANDI, Finanza Agevolata, News, Newsletter, PNRR - PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
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RAMSES CONSULTING NEWS n. 523 – 22 marzo 2023

1  Incentivi per decarbonizzazione industriale Hard-To-Abate: domanda 2023 dalle ore 10.00 del 20 marzo alle ore 10.00 del 30 giugno 2023

Tutti i dettagli sugli incentivi per la decarbonizzazione industriale per le imprese che investono nell’utilizzo di idrogeno a basse emissioni

Al via gli incentivi per la decarbonizzazione industriale “Hard-To-Abate – HTA” messi a disposizione dal Governo. Le domande sono aperte dal 20 marzo 2023.

Si tratta di contributi a fondo perduto per le imprese che sostengono progetti di investimento, di ricerca e sviluppo per la decarbonizzazione dei processi industriali con costi e spese ammissibili non inferiori a 500.000 euro.

In questa guida vi spieghiamo cosa sono gli incentivi per la decarbonizzazione industriale “Hard-To-Abate – HTA”, come funzionano e come presentare domanda

COSA SONO GLI INCENTIVI PER LA DECARBONIZZAZIONE INDUSTRIALE

Gli incentivi per la decarbonizzazione industriale “Hard-To-Abate – HTA” sono contributi a fondo perduto destinati alle imprese di qualsiasi dimensione e agli Organismi di Ricerca (in qualità di co-proponenti). Possono presentare domanda coloro che intendono realizzare un piano di decarbonizzazione industriale principalmente attraverso l’utilizzo di idrogeno a basse emissioni di carbonio, nei settori oggi più inquinanti e difficili da riconvertire, che utilizzano i combustibili fossili come fonte di energia. L’incentivo sostiene solo progetti con costi e spese ammissibili non inferiori a 500.000 euro.

HTA è promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed è gestito da Invitalia  secondo quanto disicplinato dal Decreto del Ministro della Transizione Ecologica del 21 ottobre 2022 e il Decreto Direttoriale 15 marzo 2023. È possibile presentare domanda dalle ore 10.00 del 20 marzo, fino alle 10.00 del 30 giugno 2023. Ma vediamo i dettagli.

A CHI SI RIVOLGONO GLI INCENTIVI

Possono beneficiare degli incentivi per la decarbonizzazione industriale “Hard-To-Abate – HTA” i seguenti soggetti:

  • le imprese di qualsiasi dimensione, anche in forma congiunta;
  • gli Organismi di Ricerca, in qualità di co-proponenti.

Gli aiuti vengono concessi a coloro che lavorano nei comparti “hard to abate”, ossia nei settori nei quali è più difficile abbattere le emissioni di carbonio. Ci riferiamo, cioè ai settori della siderurgia, della raffinazione del petrolio, della chimica, del cemento, della ceramica, della carta, del vetro, della produzione alimentare.

COME FUNZIONANO GLI INCENTIVI

Gli incentivi per la decarbonizzazione industriale sono concessi nella sola forma di contributo a fondo perduto. Per ottenere gli aiuti economici i soggetti richiedenti devono realizzare un piano di decarbonizzazione industriale. I piani di decarbonizzazione presentati in forma congiunta devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, a cui possono partecipare massimo 5 soggetti, compreso il soggetto capofila e previa indicazione dello stesso.

Il piano di decarbonizzazione deve essere ultimato entro 36 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni e comunque entro e non oltre l’11 maggio 2026, se antecedente. Infine, deve rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm).

COSA FINANZIANO GLI INCENTIVI DECARBONIZZAZIONE INDUSTRIALE

Gli incentivi HTA finanziano i piani di decarbonizzazione industriale che devono prevedere in alternativa la realizzazione di:

  • un progetto di ricerca industriale o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali (Capo II del Decreto Direttoriale 15 marzo 2023), eventualmente abbinato, in modo connesso e funzionale in relazione all’obiettivo comune del Piano di decarbonizzazione industriale da realizzare, a un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;
  • un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile in sostituzione di idrogeno grigio (Capo IV del Decreto Direttoriale 15 marzo 2023);
  • un progetto di investimento che preveda l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali (Capo III del Decreto Direttoriale 15 marzo 2023).

In quest’ultimo caso, il progetto può essere eventualmente abbinato, in modo connesso e funzionale in relazione all’obiettivo comune del Piano di decarbonizzazione industriale da realizzare, a:

  • un progetto di ricerca industriale o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio;
  • un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile.

Ogni progetto deve prevedere costi e spese ammissibili non inferiori a 500.000 euro. Spese e costi ammissibili sono quelli indicati dall’articolo 17 del Decreto Direttoriale 15 marzo 2023.

LE RISORSE

La dotazione finanziaria ammonta a 1 miliardo di euro, a valere sulle risorse messe a disposizione dalla Missione 2, Componente 2 del PNRR per l’attuazione dell’Investimento 3.2 “Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate”. Le risorse sono ripartite come segue:

  • 450 milioni di euro per il finanziamento di progetti di ricerca industriale o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio e di progetti di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;
  • 550 milioni di euro per il finanziamento di progetti di investimento che prevedono l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali.

Il 40% delle risorse è destinato alla realizzazione di progetti e interventi finalizzati alla sostituzione di più del 90% del metano e dei combustibili fossili nei processi produttivi con idrogeno a basse emissioni di carbonio. Poi, un altro 40% delle risorse è riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per conoscere la precisa ripartizione Regione per Regione, vi consigliamo di leggere l’articolo 4 del Decreto MITE 21 ottobre 2022 e la tabella in allegato al Decreto stesso.

SCADENZA DOMANDE

È possibile presentare domanda per gli incentivi per la decarbonizzazione industriale dalle ore 10.00 del 20 marzo 2023 alle ore 10.00 del 30 giugno 2023.

COME PRESENTARE DOMANDA

Le domande per gli incentivi per la decarbonizzazione industriale possono essere presentate esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata gestita da Invitalia raggiungibile a questo indirizzo. Il soggetto proponente potrà presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale.

Per presentare domanda di agevolazioni sarà necessario:

  • essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE);
  • accedere alla piattaforma dedicata raggiungibile a questo indirizzo per caricare la domanda di agevolazioni, il piano di decarbonizzazione industriale e gli allegati.

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Al termine della compilazione del piano di decarbonizzazione e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto Ministro Transizione Ecologica del 21 ottobre 2022 (Pdf 420 Kb);

Decreto Direttoriale 15 marzo 2023 (Pdf 725 Kb).

FONTE TI CONSIGLIO


2  PNRR: bando da 1 miliardo per l’uso dell’idrogeno in settori hard-to-abate

Le agevolazioni PNRR per l’utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

Con il decreto del 21 ottobre 2022 del Ministero della Transizione Ecologica pubblicato il 2 dicembre in Gazzetta ufficiale (che nel frattempo ha assunto il nome di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) sono state tracciate le regole d’ingaggio delle agevolazioni PNRR per l’idrogeno nei settori più difficili da decarbonizzare (Investimento 3.2 Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate). Con lo stesso decreto di ottobre, inoltre, è stato attuato un altro investimento PNRR focalizzato sul vettore energetico, quello sulla produzione di idrogeno in aree industriali dismesse e i progetti bandiera oggetto dell’accordo dello scorso anno con il Ministero degli affari regionali.

Nel dettaglio, il decreto pubblicato il 2 dicembre in Gazzetta ufficiale stanzia per l’impiego dell’idrogeno in settori hard-to-abate 2 miliardi di euro, ripartiti in egual misura per: 

  • la realizzazione di progetti e interventi finalizzati alla sostituzione di almeno il 10% del metano e dei combustibili fossili utilizzati nei processi produttivi dei settori hard-to-abate con idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto. Del miliardo a disposizione almeno 400 milioni sono destinati alla realizzazione di progetti e interventi finalizzati alla sostituzione di più del 90% del metano e dei combustibili fossili nei predetti processi produttivi; 
  • la realizzazione di progetti finalizzati alla produzione di ferro preridotto mediante processo direct reduced iron (DRI) alimentati da idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, per una quota pari ad almeno il 10% in volume della miscela di combustibile utilizzata. 

Anche per questo investimento vale la cosiddetta regola del 40% in base alla quale un importo pari ad almeno il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. 

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese, anche sotto forma di raggruppamenti temporanei, comprese le associazioni temporanee, che sostengono le spese di investimento per i progetti e gli interventi descritti sopra. Deve trattarsi ovviamente di imprese che operano nei settori hard-to-abate.

Gli incentivi sono concessi per il finanziamento di:

  • progetti di ricerca e sviluppo per l’uso di idrogeno verde e/o rinnovabile in processi industriali, comunque funzionali alla realizzazione di interventi che prevedono l’uso dell’idrogeno verde, 
  • per la realizzazione di interventi che prevedono l’uso di idrogeno verde e/o rinnovabile in processi industriali, anche in sostituzione di idrogeno prodotto da fonti fossili.

I progetti che hanno accesso alle agevolazioni devono garantire la sostituzione del metano e dei combustibili fossili con idrogeno verde e/o rinnovabile nella misura minima del 10% o nella misura minima del 90% del fabbisogno termico del macchinario o dell’intera linea produttiva oggetto di investimento. 

I progetti devono rispettare la regola DNSH – do no significant harm (non apportare un danno significativo all’ambiente), devono essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e vanno completati entro il 30 giugno 2026. 

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di sovvenzione diretta e/o finanziamento agevolato mediante procedura negoziale, tenendo conto delle regole europee in materia di aiuti di stato. 

Fonte Fasi

Bando da 1 miliardo per i piani di decarbonizzazione industriale: progetti R&S e investimenti industriali che prevedano l’uso di idrogeno 

Il 15 marzo 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha aggiunto un tassello alla messa a terra dell’investimento PNRR per portare l’idrogeno nei settori hard-to-abate. Lo ha fatto pubblicando un bando da 1 miliardo volto a realizzare piani di decarbonizzazione industriale che prevedano:

  • progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali, eventualmente abbinato a un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;
  • progetti di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;
  • progetti di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile in sostituzione di idrogeno grigio.

Tre linee di investimento tutte rivolte alle imprese, di ogni dimensione, che operano nei settori hard-to-abate. In particolare:

  • Industrie alimentari e delle bevande
  • Tessile
  • Fabbricazione di carta e di prodotti della carta
  • Prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
  • Chimica
  • Farmaceutica 
  • Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
  • Vetro
  • Prodotti refrattari
  • Piastrelle di ceramica, mattoni e tegole
  • Fabbricazione di altri prodotti in porcellana e in ceramica
  • Produzione di cemento, calce e gesso
  • Metallurgia
  • Fucinatura, imbottitura, stampatura e profilatura di metalli
  • Microelettronica

La portata degli incentivi e la tipologia degli interventi ammessi alle agevolazioni previste dal PNRR variano nelle tre linee di azione previste dal bando. Entriamo più nel dettaglio. 

I progetti di ricerca per l’uso di idrogeno in processi industriali riguardano quei progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in macchinari o linee produttive. L’agevolazione in questo caso copre il 50% delle spese e dei costi ammissibili per la ricerca industriale e il 25% per lo sviluppo sperimentale ma sono possibili maggiorazioni che fanno salire l’aliquota fino all’80%. In ogni caso, l’aiuto massimo che può essere concesso all’impresa non può superare i 35 milioni di euro.

La seconda linea d’intervento prevista dal bando punta invece il radar sui progetti di investimento per l’uso di idrogeno in processi industriali, quelli cioè finalizzati alla sostituzione del metano e dei combustibili fossili con idrogeno a basse emissioni di carbonio nella misura minima del 10% del fabbisogno termico del macchinario o della linea produttiva oggetto di investimento ed, eventualmente ed in via residuale, all’elettrificazione dei processi produttivi. Le aliquote d’aiuto in questo caso sono diversificate in base all’obiettivo che si intende centrare tramite tale intervento, che può essere la riduzione delle emissioni dirette di gas a effetto serra o un obiettivo di risparmio energetico. In ogni caso, l’aiuto massimo previsto dal bando non può superare i 200 milioni di euro per impresa.

L’ultima linea d’intervento riguarda la produzione di idrogeno: i progetti di investimento, in questo caso, devono prevedere uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile e relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo, inclusi i sistemi di stoccaggio, e – eventualmente – uno o più impianti addizionali asserviti ai predetti elettrolizzatori ed uno o più eventuali sistemi di stoccaggio (behind-the-meter) dell’energia elettrica prodotta dagli impianti addizionali asserviti. Le agevolazioni coprono fino al 45% dei costi per gli elettrolizzatori e i sistemi ausiliari e fino al 30% dei costi per i sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica, ma sono previste maggiorazioni per le piccole e medie imprese. L’aiuto massimo concedibile non può in ogni caso superare 30 milioni di euro per impresa per progetto di investimento.

3 Settori hard-to-abate: contributi per l’utilizzo dell’idrogeno nei processi industriali

Entro il 30 giugno 2023 le imprese di qualsiasi dimensione appartenenti a settori ad alta emissione di carbonio possono presentare, anche in forma congiunta, progetti diretti all’utilizzo di idrogeno nei processi industriali difficilmente decarbonizzabili. Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto. Ogni progetto deve prevedere costi e spese ammissibili non inferiori a 500 mila euro. Le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. La cifra messa a disposizione a questo scopo con la misura “Hard-to-Abate”, finanziata dal PNRR, è pari a 1 miliardo di euro.

Decarbonizzare i settori più inquinanti mediante l’utilizzo dell’idrogeno.

È quanto si propone la misura “Hard To Abate”, lanciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nell’ambito del PNRR (Misura M2C2 – Investimento 3.2) con il decreto direttoriale n. 254 del 15 marzo 2023.

Le risorse a disposizione ammontano a 1 miliardo di euro, di cui il 40% riservato a progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, così ripartito:

– 450 milioni di euro per il finanziamento di progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio e di progetti di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;

– 550 milioni di euro per il finanziamento di progetti di investimento che prevedono l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali.

Il 40% delle risorse è destinato alla realizzazione di progetti e interventi finalizzati alla sostituzione di più del 90% del metano e dei combustibili fossili nei processi produttivi con idrogeno a basse emissioni di carbonio.

Chi può presentare domanda

Le proposte possono essere presentate da imprese di qualsiasi dimensione, afferenti ai seguenti codici ATECO:

– 10 “Industrie alimentari”;

– 11 “Industria delle bevande”;

– 13 “Industria tessile”;

– 17 “Fabbricazione di carta e di prodotti di carta”;

– 19.2 “Fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio”;

– 20 “Fabbricazione di prodotti chimici”;

– 21 “Fabbricazione prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici”;

– 22 “Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche”;

– 23.1 “Fabbricazione di vetro e di prodotti in vetro”;

– 23.2 “Prodotti refrattari”;

– 23.3 “Piastrelle di ceramica, mattoni e tegole”;

– 23.4 “Fabbricazione di altri prodotti in porcellana e in ceramica”;

– 23.5 “Produzione di cemento, calce e gesso2;

– 24 “Metallurgia”;

– 25.5 “Fucinatura, imbottitura, stampatura e profilatura di metalli”;

– 26.1 “Microelettronica”.

Per progetti afferenti ad attività industriali non rientranti tra i codici ATECO precedentemente indicati, in fase di istruttoria, Invitalia sottoporrà al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica una specifica richiesta di ammissibilità del progetto stesso rispetto all’appartenenza o meno ai settori hard-to-abate, sulla base della documentazione fornita dall’impresa proponente circa la difficoltà ad abbattere le emissioni di carbonio nel proprio ciclo produttivo.

Per i progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio, possono altresì beneficiare delle agevolazioni le imprese produttrici di tecnologie impiegabili nelle attività riferite ai codici ATECO 2007 di cui sopra, ovvero gli organismi di ricerca in qualità di co-proponenti.

I progetti possono essere presentati dalle imprese anche in forma congiunta (mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione congiuntamente tra loro) e, per i soli piani di decarbonizzazione industriale, anche congiuntamente con organismi di ricerca, fino ad un numero massimo di 5 soggetti, compreso il soggetto capofila e previa indicazione dello stesso.

Ai fini dell’ammissibilità, le imprese proponenti devono:

– essere regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese. Le imprese non residenti nel territorio italiano devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo registro delle imprese;

– essere in regime di contabilità ordinaria;

– disporre di almeno 2 bilanci approvati e depositati ovvero, per le imprese individuali e le società di persone, disporre di almeno 2 dichiarazioni dei redditi presentate;

– essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali.

Quali sono i programmi agevolabili

Le proposte progettuali presentate devono avere per oggetto piani di decarbonizzazione industriale, che prevedono, in alternativa, la realizzazione di:

1) un progetto di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali, eventualmente abbinato, in modo connesso e funzionale in relazione all’obiettivo comune del piano di decarbonizzazione industriale da realizzare, a un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;

2) un progetto di investimento che preveda l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali, eventualmente abbinato, in modo connesso e funzionale in relazione all’obiettivo comune del Piano di decarbonizzazione industriale da realizzare, a:

– un progetto di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio;

– un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;

3) un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile in sostituzione di idrogeno grigio.

Ogni progetto deve prevedere costi e spese ammissibili non inferiori 500.000 euro.

Il piano di decarbonizzazione deve:

– essere ultimato entro 36 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni e comunque entro e non oltre l’11 maggio 2026, se antecedente;

– rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm).

Quali sono le agevolazioni per la decarbonizzazione dei processi hard-to-habate

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto. L’intensità varia a seconda dal progetto, come di seguito dettagliato.


Tipologia progettoContributo massimo concedibile
Progetto di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale– 50% delle spese e dei costi ammissibili per la ricerca industriale; – 25% delle spese e dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale. Le intensità sono maggiorate, fino a un’intensità massima complessiva dell’80%, di:
a) 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese, comprese le microimprese. Di tali maggiorazioni potrà beneficiare solo la quota parte di costi ammissibili sostenuti dalle singole piccole e medie imprese e non l’intero progetto;
b) 15 punti percentuali se il progetto:
– comporta una collaborazione effettiva fra imprese e uno o più organismi di ricerca, purché gli organismi di ricerca sostengano almeno il 10% dei costi ammissibili del progetto, come esposti in sede di consuntivo e abbiano il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca, o
– prevede la collaborazione effettiva tra imprese di cui almeno una è una PMI e non prevede che una singola impresa sostenga da sola più del 70% dei costi ammissibili.
Progetti di investimento per l’uso di idrogeno in processi industrialiPer i progetti che perseguono l’obiettivo di riduzione delle emissioni dirette di gas a effetto serra:
– 60% dei costi ammissibili per gli interventi finalizzati all’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio;
– 30% dei costi ammissibili per gli interventi finalizzati all’elettrificazione dei processi produttivi.

Per i progetti che perseguono l’obiettivo del risparmio energetico:
– 30% dei costi ammissibili per gli interventi finalizzati all’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio;
– 30% dei costi ammissibili per gli interventi finalizzati all’elettrificazione dei processi produttivi.
Progetti di investimento per la produzione di idrogeno– 45% dei costi ammissibili relativi agli elettrolizzatori e ai relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo, inclusi i sistemi di stoccaggio, e agli impianti addizionali asserviti;
– 30% dei costi ammissibili relativi ai sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica. Le intensità sono maggiorate di:
– 10 punti percentuali per le medie imprese;
– 20 punti percentuali per le piccole imprese, comprese le micro imprese.

Quando e come presentare le domande

Le domande di contributo devono essere presentate entro il 30 giugno 2023 (ore 10.00), esclusivamente attraverso la piattaforma informatica di Invitalia (www.invitalia.it).

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Al termine della compilazione del piano di decarbonizzazione e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico.

FONTE IPSOA

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