RAMSES GROUP NEWS n. 719 – 14 febbraio 2025
Contributi a fondo perduto ai Comuni con meno di 30 mila abitanti
I contributi sono destinati ai comuni con una popolazione inferiore a 30 mila abitanti. L’obiettivo è attuare interventi per il recupero e il riuso di immobili pubblici, comprese aree e strutture edilizie, o da destinare a uso pubblico.
Questi interventi prevedono la riattivazione funzionale e il recupero architettonico degli immobili. L’intento è generare effetti positivi e diffusi sulla qualificazione dell’ambiente urbano.
Inoltre, si mira a coinvolgere attivamente le comunità locali e a rafforzare la coesione sociale. Un ulteriore beneficio è il miglioramento delle prestazioni ecologico-ambientali del contesto interessato.
Infine, il progetto punta a rendere il territorio più attrattivo e vivibile. Questo favorisce il rilancio economico e contrasta il fenomeno di abbandono da parte della popolazione residente.
Potrà essere prevista la possibilità di attuare anche interventi per la creazione di spazi pubblici destinati a verde urbano, mobilità sostenibile e parcheggi ove finalizzati ad aumentare la qualità della vita in aree urbane.
Interventi ammissibili
1. Per promuovere gli obiettivi, il bando si articola in due linee di azione, tra loro alternative, per riuso e rifunzionalizzazione di immobili, da intendersi nel prosieguo quali aree o strutture edilizie/fabbricati esistenti, per finalità di interesse pubblico.
LINEA A
Dedicata alla realizzazione di interventi di limitata entità, immediatamente cantierabili, finalizzati ad una rapida attuazione degli stessi, per la messa in disponibilità alla comunità locale delle aree e delle strutture edilizie interessate.
Sono ammissibili interventi di riqualificazione e valorizzazione di spazi aperti e di connessione urbana con particolare attenzione agli spazi e servizi pubblici, volti anche alla valorizzazione del sistema del verde, al miglioramento della sostenibilità ambientale o al rafforzamento delle reti ecologiche, a cui possono essere associati percorsi per la mobilità sostenibile.
Più nel dettaglio sono ammissibili gli interventi finalizzati alla realizzazione, prioritariamente in attuazione degli standard previsti nello strumento urbanistico vigente, di:
– aree destinate a spazi pubblici, ad attività collettive, a verde pubblico e parcheggi;
– infrastrutture di mobilità sostenibile e accessibilità universale, purché nel rispetto del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) approvato dal comune;
– impianti di spazi e strutture pubbliche al fine dell’efficientamento energetico ed uso integrato di fonti rinnovabili (impianti di illuminazione intelligenti, postazioni di ricarica auto, impianti fotovoltaici, etc);
– attrezzature ecologico-ambientali, quali aree per la raccolta differenziata dei rifiuti e/o riciclo, aree verdi con finalità turistiche o aree verdi urbane e periurbane (cd forestazione urbana).
LINEA B
Dedicata al finanziamento di proposte che permettano la riqualificazione, il recupero ed il riuso di strutture edilizie e del loro immediato contesto, nell’ambito di un progetto di rigenerazione di più ampia portata che può contemplare:
– il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale;
– interventi di densificazione delle aree urbane per la migliore sostenibilità economica dei sistemi di mobilità collettiva;
– l’attivazione (o ad una significativa riattivazione) di funzioni e servizi a forte valore collettivo, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché per la promozione delle attività culturali e sportive, compresi interventi di edilizia residenziale pubblica e di housing first, di social housing e senior housing;
– l’efficientamento energetico ed ambientale, anche attraverso interventi di ristrutturazione edilizia o urbanistica.
2. Sono ammissibili anche interventi su immobili appartenenti ad altri enti pubblici o a privati, purché siano rispettate specifiche condizioni.
– Gli immobili devono essere individuati nel rispetto della normativa vigente in materia di procedure ad evidenza pubblica, se richiesta, e degli accordi tra amministrazioni ed enti pubblici.
– Gli enti proponenti devono disporre di un valido titolo giuridico, con data certa, che attesti la piena e incondizionata disponibilità degli immobili oggetto della proposta. Tali immobili devono essere concessi al soggetto partecipante tramite atti adeguatamente documentati, per un periodo minimo di 20 anni. Per le proposte relative alla Linea A, il periodo minimo è ridotto a 5 anni.
Gli atti che garantiscono la disponibilità dell’immobile devono essere perfezionati prima della sottoscrizione dell’atto di concessione del finanziamento. In caso contrario, il contributo verrà revocato.
3. Tutti gli interventi ammessi a finanziamento devono rispettare alcune condizioni.
– Non devono aver già beneficiato di altri finanziamenti, a livello comunitario, nazionale o regionale, per le stesse finalità.
– La destinazione d’uso non deve subire modifiche per almeno 5 anni dalla data di erogazione del saldo del finanziamento. In caso di violazione, il contributo dovrà essere restituito integralmente, con l’aggiunta degli interessi legali.
– Non devono riguardare impianti a rete non strettamente connessi alle opere previste.
4. Infine, gli interventi non devono essere già avviati alla data di pubblicazione del presente bando sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Abruzzo (B.U.R.A.T.).
Beneficiari
Possono partecipare al Bando,
per la LINEA A: i comuni della Regione Abruzzo con popolazione inferiore a 30.000 abitanti;
per la LINEA B:
– i comuni della Regione Abruzzo con popolazione inferiore a 30.000 abitanti che garantiscono una compartecipazione finanziaria minima pari al 5% dell’importo totale dell’intervento;
– i Comuni della Regione Abruzzo con popolazione inferiore a 30.000 abitanti che garantiscono una compartecipazione finanziaria minima pari al 40% dell’importo totale dell’intervento;
– le aggregazione di due o più comuni (Unione di comuni, consorzi di Comuni, accordi tra Comuni o altre forme di aggregazione), candidando una proposta unitaria, anche se localizzata nel territorio di uno o più comuni facenti parte dell’aggregazione, la cui popolazione complessiva (data dalla somma dei comuni facenti parte della stessa) risulti inferiore a 30.000 abitanti, che garantiscono una compartecipazione finanziaria minima pari al 10% dell’importo totale dell’intervento.
La compartecipazione finanziaria sarà valutata solo ove a carico del bilancio del Comune o dei singoli Comuni che costituiscono l’aggregazione.
Può essere presentata una sola domanda da parte di ciascun Comune o Aggregazione di Comuni.
La proposta presentata come Aggregazione esclude la possibilità di presentare ulteriori proposte da parte dei Comuni appartenenti ad Aggregazioni.
Contributo massimo concedibile
Il contributo sarà assegnato a copertura totale delle spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi, con un massimale di contributo, per ogni proposta presentata.
LINEA A:
– € 200.000,00
LINEA B:
– € 1.500.000,00 per proposte presentate da singoli Comuni (art. 4 lett. a);
– € 2.500.000,00 per proposte presentate da Comuni che garantiscono una compartecipazione finanziaria minima pari al 40% (art. 4 lett. b);
– € 2.000.000,00 per proposte presentate da Aggregazioni di Comuni (art. 4 lett. c).
Nel caso di progetti di importo superiore al suddetto limite massimo, il comune o l’aggregazione dovrà garantire la copertura dell’eccedenza di spesa rispetto al contributo regionale concesso.
Le risorse, pari a € 78.000.000,00, sono ripartire come segue:
– € 10.000.000,00 per gli interventi della Linea A;
– € 10.000.000,00 per gli interventi della Linea B che garantiscono una compartecipazione finanziaria almeno pari al 40% (soggetti di cui all’art. 4, lett. b);
– € 58.000,000,00 per tutti gli altri interventi della Linea B (soggetti di cui all’art. 4, lett. a e c).
Qualora le richieste non dovessero esaurire l’intera risorsa, il residuo sarà destinato agli altri interventi della Linea B.
Premialità
Per gli interventi previsti dalla sola Linea B, sono previste le seguenti premialità per migliorare la qualità progettuale.
Premialità 1: Se la proposta prevede l’utilizzo di protocolli per ottenere una certificazione energetico-ambientale, il contributo pubblico è aumentato del 5%, fino a un massimo di 30.000 euro.
Premialità 2: Se l’intervento viene realizzato attraverso un concorso di progettazione, ai sensi dell’art. 46 del D. Lgs. 36/2023, e porta a una progettazione di fattibilità tecnica ed economica, il contributo pubblico è incrementato del 5%, fino a un massimo di 30.000 euro.
Premialità 3: Se l’intervento riguarda il patrimonio edilizio o l’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica con il ricorso al “conto termico”, il contributo pubblico è aumentato del 5%, fino a un massimo di 30.000 euro.
Le premialità sono cumulabili tra loro e non vengono considerate nel calcolo della quota di compartecipazione.
Spese ammissibili
Sono considerate ammissibili, purché strettamente necessarie per la realizzazione dell’intervento, le seguenti tipologie di spesa:
– opere civili e impiantistiche;
– fornitura e installazione di impianti, macchinari, attrezzature, sistemi e materiali essenziali alla realizzazione del progetto;
– oneri per la sicurezza;
– spese tecniche strettamente legate all’intervento e necessarie per la sua preparazione o esecuzione
– spostamento o rifacimento di reti tecnologiche solo in caso di interferenza con l’intervento;
– allacciamento ai servizi pubblici
– acquisto di immobili, se direttamente connesso e strumentale all’intervento, nei limiti del 10% della spesa totale ammissibile per aree non edificate e nel rispetto della normativa vigente;
– imprevisti e bonifiche, se necessari, fino al 10% dell’importo base d’appalto, inclusi gli oneri per la sicurezza. Gli imprevisti possono essere utilizzati solo per integrare le voci di spesa ammissibili;
– I.V.A., se non recuperabile o compensabile.
Sono escluse dal finanziamento regionale le seguenti spese:
– costi per beni già finanziati con contributi comunitari, nazionali o regionali per le stesse finalità;
– costi legati a contenziosi, multe, penali, ammende o sanzioni pecuniarie;
– la quota del 20% del fondo ex art. 45 del D. Lgs. 36/2023, poiché si tratta di un contributo nazionale vincolato.
Come partecipare
Le proposte devono essere presentate entro e non oltre il 17.03.2025 (60° giorno di pubblicazione del bando sul BURAT) esclusivamente attraverso l’utilizzo della modulistica allegata al Bando unitamente alla documentazione come da Allegato 1 del Bando stesso recante “Specifiche tecniche e documentazione minima obbligatoria”.
La domanda, sottoscritta digitalmente dal Legale rappresentante del Comune/Aggregazione di Comuni, ovvero da un soggetto delegato alla sottoscrizione mediante apposito atto (da allegare alla domanda), deve essere trasmessa mediante PEC all’indirizzo: dpc032@pec.regione.abruzzo.it riportando, nell’oggetto della pec, la seguente dicitura: BANDO PER LA RIGENERAZIONE URBANA.
Non sono ammesse altre modalità di invio.
Testo completo del Bando.