RAMSES GROUP NEWS n. 721 – 20 febbraio 2025
Presentazione delle domande dal 15 gennaio al 15 aprile 2025
L’obiettivo è favorire lo sviluppo economico delle aree rurali, aumentando produttività, redditività e competitività del settore agroalimentare, con un focus su miglioramento ambientale e climatico.
Il sostegno è destinato a investimenti materiali e immateriali di imprese attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, con esclusione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
Obiettivi
L’intervento contribuisce agli obiettivi specifici della PAC 2023-27 sotto riportati:
– SO4 – Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento agli stessi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e migliorando il sequestro del carbonio, nonché promuovere l’energia sostenibile (SRD13);
– SO8 – Promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, compresa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile (SRD13).
Finalità dell’intervento
L’intervento si articola in due azioni principali.
Azione 1
– Potenziamento del capitale aziendale con investimenti in impianti, strutture di lavorazione, conservazione e trasformazione;
– Introduzione di tecnologie per la razionalizzazione produttiva e l’uso sostenibile delle risorse;
– Integrazione nelle filiere agroindustriali;
– Adeguamento agli standard di qualità, tracciabilità ed etichettatura;
– Incremento della sostenibilità ambientale, incluso il riutilizzo di scarti;
– Miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro;
– Valorizzazione delle produzioni e accesso a nuovi mercati.
Azione 2
– Realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile per autoconsumo;
– Recupero del calore generato dagli impianti produttivi.
Dotazione finanziaria e contributo
La dotazione è di €9.000.000, suddivisa in:
– 20% per investimenti fino a €500.000
– 80% per investimenti superiori a €500.000.
Il contributo è pari al 50% delle spese ammissibili, con possibili maggiorazioni:
– 60% per interventi in zone svantaggiate o vincolate;
– 80% per impianti energetici da fonti rinnovabili e specifiche finalità ambientali (ad esempio, recupero energia o riciclo acqua).
In aggiunta al fondo perduto, le imprese possono accedere a prestiti a tasso zero attraverso il Fondo di Rotazione Fi.R.A. Spa.
L’investimento complessivo deve essere compreso tra €50.000 e €4.000.000 (finanziabile fino a questo importo massimo).
Motivi di esclusione dalla partecipazione al bando
Non possono partecipare al presente Bando le imprese richiedenti che rientrano in una o più delle seguenti condizioni:
– imprese che si occupano esclusivamente di commercializzazione;
– soggetti sottoposti a procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza aziendale, come previsto dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs 14/2019), modificato dal D.Lgs. n. 83/2022 in attuazione della direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019;
– imprese che hanno conferito incarichi professionali a ex dipendenti della Giunta Regionale d’Abruzzo, il cui rapporto di lavoro con l’Ente si sia concluso da meno di tre anni, in posizioni che possano generare un conflitto di interessi ai sensi dell’articolo 53, comma 16-ter, del D.Lgs 165/01 (cosiddetta clausola di Pantouflage);
– imprese considerate inaffidabili. Sono ritenuti inaffidabili i soggetti per i quali, nel precedente periodo di programmazione dello sviluppo rurale o in quello attuale, sia stata avviata e conclusa una procedura di decadenza totale con revoca degli aiuti e recupero delle somme indebitamente percepite, senza che sia stata effettuata la completa restituzione delle stesse. Non è considerato inaffidabile il soggetto per cui la procedura di revoca sia stata avviata a seguito di rinuncia all’aiuto per cause di forza maggiore.
Requisiti di ammissibilità del soggetto richiedente
1. Possono accedere agli aiuti le imprese, singole o associate, che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (ad esclusione dei prodotti della pesca) e che presentano un Piano di Sviluppo Aziendale (PSA) redatto secondo il modello “Business Plan on line” (BPOL), disponibile sulla piattaforma SIAN.
2. Le attività di trasformazione e/o commercializzazione devono riguardare prodotti agricoli prevalentemente acquistati o conferiti da soggetti terzi, per una quantità superiore al 50% del totale della materia prima trasformata.
3. I soggetti richiedenti devono possedere, alla data di presentazione della domanda di sostegno, i seguenti requisiti:
- essere titolari di Partita IVA;
- essere iscritti alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA). In caso di presenza di più sedi, l’unità locale interessata dall’investimento deve essere situata nel territorio della regione Abruzzo;
- essere iscritti all’Anagrafe delle aziende agricole (D.Lgs. 173/98 e DPR n. 503 del 1.12.1999) con Fascicolo Aziendale aggiornato e validato;
- disporre giuridicamente degli immobili destinati all’investimento. I terreni e/o fabbricati devono essere detenuti in proprietà, comproprietà, usufrutto o in virtù di un contratto di affitto, con esclusione del comodato. In caso di titoli di godimento diversi dalla proprietà, la disponibilità degli immobili non deve essere inferiore a nove anni dalla data di presentazione della domanda di sostegno e deve risultare da un contratto registrato. I fabbricati oggetto degli investimenti devono essere riportati nella Scheda Fascicolo collegata alla domanda di sostegno.
Interventi ammissibili
Materiali:
– Costruzione, ristrutturazione e ammodernamento di impianti produttivi;
– Tecnologie per sviluppare nuovi prodotti o accedere a nuovi mercati;
– Razionalizzazione dei cicli produttivi;
– Impianti per il confezionamento e lo stoccaggio;
– Installazione di impianti per energia rinnovabile;
– Acquisto di terreni o immobili (entro il limite del 10% del totale spese ammissibili);
– Progetti soggetti a valutazione d’impatto ambientale autorizzati ai sensi della direttiva 2011/92/UE.
Immateriali:
– Software, brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi.
Spese generali:
– Onorari tecnici e consulenze, compresi studi di fattibilità, entro il limite massimo del 4% (8% per opere edili).
Costi non ammissibili
Non rientrano tra le spese ammissibili al sostegno i seguenti costi:
– acquisto di terreni per un importo superiore al 10% delle spese totali ammissibili dell’operazione in questione;
– acquisto di fabbricati per un importo superiore al 10% delle spese totali ammissibili dell’operazione in questione;
– spese relative alla manutenzione ordinaria, all’esercizio e al funzionamento;
– costi per investimenti volti esclusivamente all’adeguamento alla normativa vigente;
– spese per l’acquisto di beni e attrezzature di seconda mano;
– imposta sul Valore Aggiunto (IVA);
– costi relativi agli interessi passivi;
– investimenti non coerenti con l’azione ammissibile;
– interventi strutturali su particelle catastali la cui titolarità sia regolata da contratti diversi dalla proprietà, usufrutto o affitto;
– interventi strutturali su particelle catastali incluse nel fascicolo aziendale per i quali non sia stata rilasciata un’autorizzazione specifica da parte del proprietario (se diverso dal richiedente);
– per le operazioni in leasing, i costi relativi al margine del concedente, al rifinanziamento degli interessi, alle spese generali e agli oneri assicurativi;
– costi sostenuti per conformarsi alle normative unionali e nazionali vigenti.
Qualora si verifichi una delle condizioni di inammissibilità dell’investimento indicate nel comma precedente, la spesa sarà dichiarata inammissibile, comportando l’esclusione parziale o totale della domanda. In caso di inammissibilità totale, l’Ufficio competente notificherà al richiedente un provvedimento motivato di archiviazione, senza possibilità di presentare istanza di riesame.
Se nessuna delle condizioni di inammissibilità dell’investimento risulta applicabile o in caso di inammissibilità parziale, l’Ufficio competente procederà con la valutazione di merito.
Valutazione di merito
La valutazione di merito ha a oggetto la valorizzazione del progetto di sviluppo aziendale posto a base della domanda sostegno.
Il massimo punteggio attribuibile è pari a 100.
La soglia minima del punteggio è pari al 30% del punteggio massimo attribuibile.
Il progetto presentato a suffragio della domanda di sostegno è idoneo se consegue almeno la soglia minima di punteggio di cui al comma 4.
L’ammissione al sostegno avviene nell’ordine della graduatoria di cui all’articolo 13.
In caso di parità di punteggio è data preferenza, in ordine:
– a imprese il cui legale rappresentante è una donna;
– a imprese il cui legale rappresentante è il più giovane anagraficamente.
Le richieste devono essere inviate tra il 15 gennaio 2025 e il 15 aprile 2025.