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DOSSIER RESTO AL SUD – AGGIORNAMENTI

Dicembre 17, 2019
in Archivio, Credito d'imposta, Finanza Agevolata, Newsletter, Resto al Sud
DOSSIER RESTO AL SUD – AGGIORNAMENTI

Businesswoman leader looking at camera in working environment. Young woman wearing black blazer jacket

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RAMSES CONSULTING NEWS n.34 – 18 Dicembre 2019

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO EROGATO PER STATI AVANZAMENTO LAVORI

Il contributo a fondo perduto relativo alla misura Resto al Sud viene erogato da Invitalia per stati di avanzamento lavori (Sal). 

La prima erogazione del contributo può essere richiesta solo se si è realizzato almeno il 50% del progetto e si è già ricevuto il finanziamento bancario. Inoltre, si può chiedere il primo Sal anche a fronte di fatture non quietanzate. Questi i chiarimenti forniti dal Invitalia sulla concessione dell’agevolazione, dopo l’estensione dell’incentivo agli under 46, ai liberi professionisti e alle aree del Centro Italia colpite dal terremoto. A breve, quindi, anche i nuovi destinatari delle agevolazioni potranno presentare domanda attraverso il sito di Invitalia.

Fatture non quietanzate

I tempi di erogazione nel caso di primo Sal a fronte di fatture non quietanzate sono questi:

• 30 giorni dalla data di ricezione di tutta la documentazione, nel caso di primo Sal;

• 60 giorni per il Sal a saldo. Quest’ultimo viene erogato dopo un esame della documentazione e a seguito di un sopralluogo per verificare gli investimenti realizzati e le spese sostenute.

La valutazione dei tecnici Invitalia

La domanda viene valutata da Invitalia in due fasi: la prima serve a verificare il possesso dei requisiti, la seconda prende in esame le competenze dei soci e la fattibilità economico-finanziaria del progetto. 

Tutti i componenti del team imprenditoriale devono sostenere un colloquio con gli esperti di Invitalia (nella sede di Roma o via Skype). Se anche un solo socio non partecipa al colloquio la domanda viene respinta.

Durante la valutazione possono emergere carenze o criticità (per esempio: la domanda non rispetta tutti i requisiti di accesso o i punteggi assegnati per i singoli criteri di valutazione non sono sufficienti a renderla ammissibile). In questo caso Invitalia comunica quali sono i motivi ostativi all’accoglimento della domanda e i neo-imprenditori possono rispondere entro 10 giorni con delle controdeduzioni scritte, che comportano un supplemento di istruttoria. Se le informazioni fornite consentono di superare le criticità, Invitalia invia la comunicazione di esito positivo. In caso contrario, viene comunicata la non ammissibilità della domanda.

Cosa fare in caso di ammissione della domanda

Se la domanda viene ammessa bisogna presentare a Invitalia la seguente documentazione per dimostrare:

• il trasferimento della residenza in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Il cambio di residenza deve avvenire entro massimo 60 giorni dalla comunicazione di esito positivo della valutazione (120 giorni se almeno uno dei soci risiede all’estero);

• la costituzione dell’impresa entro 60 giorni dalla comunicazione di esito positivo della valutazione, oppure entro 120 giorni se almeno uno dei soci risiede all’estero;• la concessione del finanziamento bancario entro 180 giorni dalla comunicazione di esito positivo.

FONTE ITALIA OGGI 

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Resto al Sud – AMPLIATA PLATEA DEI DESTINATARI

Dall’8 dicembre è entrato in vigore l’ampliamento della platea di destinatari dell’incentivo «Resto al Sud».

Nell’agevolazione rientrano professionisti e under 46. A breve sarà possibile presentare la domanda da parte dei nuovi soggetti. 

Requisiti richiesti

I soggetti di età compresa tra i 18 e i 45 anni possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni purché risultino già costituiti, al momento della presentazione della domanda. E, comunque, successivamente alla data del 21 giugno 2017

Oppure, purché si costituiscano entro 60 giorni (centoventi in caso di residenza all’estero), dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria, nelle seguenti forme giuridiche: 

• impresa individuale; 

• società, ivi incluse le società cooperative e le società tra professionisti.

Il requisito per lo svolgimento delle attività libero-professionali, spiega il decreto (articolo 3, 3° comma, lettera c), è di «non essere titolari di partita Iva per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione». Precisando, inoltre, che non possono presentare istanza soggetti che risultano essere titolari «nei dodici mesi precedenti di partita Iva associata ad un codice Ateco identico, (fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche), a quello corrispondente all’attività oggetto domanda di ammissione alle agevolazioni»

Presentazione della domanda

L’istanza va presentata esclusivamente online, sul sito web di Invitalia. Prima di presentare domanda è necessario:

• registrarsi ai servizi online di Invitalia, compilando l’apposito form; 

• consultare e scaricare i fac-simile di domanda;

• disporre di una firma digitale e di un indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec) valido e attivo, in considerazione del fatto che tutte le comunicazioni tra l’Agenzia e i proponenti avvengono esclusivamente via Pec;

• successivamente alla presentazione della domanda, nella sezione «contatti», i proponenti potranno modificare numeri di telefono, indirizzo mail e Pec.

La domanda è composta dal progetto imprenditoriale da compilare online e dalla documentazione da allegare.

Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo, mediamente entro due mesi dalla presentazione (salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti).

Invitalia verifica il possesso dei requisiti e poi esamina nel merito le iniziative, anche attraverso un colloquio con i proponenti.

Per predisporre i progetto è possibile richiedere assistenza gratuita a uno dei soggetto accreditati con Invitalia.

L’istanza va firmata digitalmente dal titolare o futuro titolae dell’impresa individuale. Per le società, invece, va firmata dal legale rappresentante o, nel caso di società costituenda, da uno dei soggetti del team di progetto, purché in possesso dei requisiti richiesti.

FONTE ITALIA OGGI

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Resto al Sud – ESTESA AI PROFESSIONISTI

Il requisito per lo svolgimento di attività libero-professionali, spiega lo schema di decreto (articolo 3, 2° comma, lettera c), è di «non essere titolari di partita Iva per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione». Precisando, inoltre, che non possono presentare istanza soggetti che risultano essere titolari «nei dodici mesi precedenti di partita Iva associata a un codice Ateco identico, (fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche), a quello corrispondente all’attività oggetto domanda di ammissione alle agevolazioni».

Il decreto attuativo dell’articolo 1, comma 601, legge n. 145/2018 (legge bilancio 2019) ha ampliato la platea dei potenziali beneficiari delle agevolazioni Resto al Sud, che offrono contributi per l’avvio di imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, elevando da 35 a 45 anni l’età massima degli stessi ed estendendo le agevolazioni previste alle attività di libero-professionista.

Professionisti under 46 che intendono accedere al beneficio:

– nei dodici mesi che precedono la richiesta di agevolazione, non devono essere titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento;

– devono mantenere la sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno interessate.

Tipologia di agevolazioni 

Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:

• contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo

• finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal fondo di garanzia per le pmi. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

Resto al Sud è un incentivo a sportello: le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo.

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.

Le iniziative imprenditoriali ammesse. Possono essere avviate iniziative imprenditoriali per:

• produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura

• fornitura di servizi alle imprese e alle persone;

• turismo.Sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio.


FONTE ITALIA OGGI 

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Resto al Sud 2020 – COS’E’ a chi è rivolto, come funziona, modifiche e novità

Sono ben due i provvedimenti legislativi recentemente approvati dal Consiglio dei ministri che mirano a modificare l’impianto del bonus:

  • Il Decreto Sisma che estende l’incentivo ai comuni interessati dal cratere sismico in Umbria, Lazio e Marche;
  • Il Disegno di legge di bilancio 2020 che modifica per l’anno corrente e il prossimo la disciplina sui limiti di età per accedere alla misura.

Senza dimenticare che Resto al Sud era già stata oggetto di modifiche ad opera della precedente Manovra (art. 1 comma 601 Legge n. 145/2018), la quale aveva innalzato di dieci anni il limite di età per accedere al bonus, oggi pari a 46 anni non compiuti.

Alla luce anche di quelle che sono le modifiche normative in cantiere, vediamo cos’è e come si caratterizza l’incentivo.

Resto al Sud 2020: a chi spetta

L’incentivo è rivolto ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 45 anni con le seguenti caratteristiche:

  • Siano residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda o vi si trasferiscano entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dalla comunicazione di esito positivo dell’istruttoria;
  • Il richiedente deve mantenere la residenza nelle regioni citate per l’intera durata del finanziamento;
  • Le imprese e le società devono mantenere la sede legale e operativa in una delle regioni interessate per l’intera durata del finanziamento;
  • Il richiedente il bonus non dev’essere già titolare di attività d’impresa alla data del 21 giugno 2017 ovvero beneficiario, nel triennio antecedente la presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a sostegno dell’autoimprenditorialità;
  • Il beneficiario non dev’essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto, pena la decadenza del provvedimento di concessione.

Resto al Sud 2020: novità in Legge di bilancio

Il disegno di legge di bilancio 2020 modifica la disciplina sui requisiti per accedere all’incentivo. In particolare, si precisa che per il 2019 e il 2020 il limite di età pari a 45 anni deve ritenersi soddisfatto se posseduto alla data di entrata in vigore della Manovra 2019, nello specifico il 1° gennaio 2019.

Resto al Sud 2020: le modifiche del decreto Sisma

Il decreto Sisma (Decreto legge n. 250/2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 ottobre scorso) estende ai territori di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 2016 e 2017 la possibilità di accedere ai benefici di Resto al sud.

Resto al Sud 2020: quali attività ne hanno diritto

Il bonus spetta alle imprese costituite in forma di:

  • Ditta individuale;
  • Società di persone;
  • Società di capitali anche unipersonali;
  • Società cooperative.

La Legge di bilancio 2019 ha esteso il bonus anche ai liberi professionisti, a patto che nei dodici mesi precedenti la domanda non siano stati titolari di partita IVA per l’esercizio di attività analoga a quella per cui chiedono l’agevolazione.

Sono ammesse all’incentivo anche le imprese / attività non ancora esistenti alla data di presentazione della domanda, purché la loro costituzione avvenga entro 60 giorni dalla comunicazione di esito positivo dell’istruttoria ovvero entro 120 giorni per i soggetti residenti all’estero.

Tra i soci che costituiscono le società possono esserci anche degli over 45 a patto che non siano più di 1/3 del totale e non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno degli altri soci.

Resto al Sud 2020: i progetti

I progetti potenzialmente meritevoli dell’incentivo sono quelli riguardanti le attività di:

  • Produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, acquacoltura e pesca;
  • Servizi al turismo;
  • Servizi alle imprese e alle persone.

I progetti devono:

  • Essere avviati dopo la presentazione della domanda ovvero alla costituzione della società nel caso in cui la domanda sia stata inoltrata da persone fisiche;
  • Essere ultimati entro 24 mesi dal provvedimento di concessione, fatta eccezione per i casi in cui si accerti un ritardo dovuto a fatti o atti non imputabili al richiedente.

Rimangono escluse dall’incentivo le attività agricole e il commercio, fatta eccezione per la vendita dei beni prodotti nell’attività d’impresa.

Resto al Sud 2020: ammontare dell’incentivo

L’agevolazione può arrivare fino a 50 mila euro, elevati a 200 mila se il beneficiario è una società. Le somme coprono l’intero progetto imprenditoriale e provengono:

  • Per il 35% da un contributo a fondo perduto di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa);
  • Il restante 65% è un finanziamento bancario rimborsabile in 8 anni (di cui 2 di pre-ammortamento), mentre gli interessi sono coperti da un apposito contributo.

L’incentivo copre le spese necessarie per la realizzazione del progetto imprenditoriale relative a opere edili, macchinari e impianti, programmi informatici, capitale circolante.

I beni oggetto del contributo non possono essere alienati, destinati ad usi diversi o trasferiti dalla sede aziendale per i 5 anni successivi al completamento del progetto e comunque non prima dell’estinzione del finanziamento bancario.

Resto al Sud 2020: domanda

La domanda per l’incentivo Resto al Sud dev’essere inviata online  allegando la documentazione riguardante il progetto imprenditoriale. L’esito viene comunicato via PEC di norma entro 60 giorni dalla presentazione della domanda.

Fonte  leggioggi.it

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Resto al Sud – Destinati gli incentivi a PROFESSIONISTI E UNDER 46

Via libera all’estensione degli incentivi previsti da Resto al Sud agli under 46 e ai professionisti.

Per quest’ultimi l’accesso alle agevolazioni è consentito sia nel caso di attività libero-professionali esercitate in forma individuale, sia nel caso di società tra professionisti.

Sono ammessi alle agevolazioni i soggetti iscritti in ordini o collegi professionali e gli esercenti le professioni non organizzate in ordini o collegi. E’ quanto prevede il decreto attuativo della misura Resto al Sud, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Come si accede alle agevolazioni?

Si conferma dunque che l’estensione della misura Resto al Sud ai liberi professionisti e agli under 46 diventa realtà. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto n. 134/2019 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche di coesione, che dà attuazione all’ampliamento della platea dei beneficiari dell’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno previsto dalla legge di Bilancio 2019 (legge n. 145/2018, articolo 1, comma 601), già in vigore dal 1° gennaio scorso, ma rimasto in stand-by in attesa della definizione delle modalità operative.

IN BREVE – Cos’è Resto al Sud

Resto al Sud finanzia l’avvio di progetti imprenditoriali nelle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

La misura, gestita da Invitalia, mette a disposizione agevolazioni a copertura del 100% delle spese, fino ad un massimo 50.000 euro.

Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendono costituirsi in forma societaria, incluse le società cooperative, l’importo massimo erogabile è pari a 50.000 euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo di 200.000 euro.

Concretamente, l’intervento finanziario è costituito per il 35% dell’investimento complessivo (IVA esclusa) da un contributo a fondo perduto (erogato da Invitalia) e per il restante 65% da un finanziamento bancario concesso da un istituto di credito aderente alla convenzione tra Invitalia e ABI, (l’elenco delle banche a cui rivolgersi per il finanziamento bancario è pubblicato sul sito di invitalia )

Gli interessi del finanziamento sono integralmente coperti da un contributo in conto interessi erogato Invitalia. Il finanziamento bancario deve essere rimborsato entro 8 anni (di cui i primi 2 anni di pre-ammortamento) dalla data di concessione e beneficia di una garanzia (nella misura dell’80% dell’importo del finanziamento) erogata dal Fondo centrale di garanzia per le PMI.

Le società cooperative possono cumulare i finanziamenti con le agevolazioni a valere sul fondo speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione di cui all’articolo 17 della l. n. 49/1985.

Le domande di accesso alla misura devono essere presentate attraverso la piattaforma dedicata sul sito istituzionale di Invitalia e vengono valutate con procedimento a sportello, ovvero in base all’ordine cronologico di arrivo.

Nuovi requisiti per l’accesso alle agevolazioni

Una prima modifica ha riguardato il limite di età per l’accesso alle agevolazioni, elevato da 35 a 45 anni.

Con una seconda novità si è esteso il campo di applicazione degli incentivi alle attività libero professionali, per le quali è richiesto che i soggetti richiedenti non risultino, nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, titolari di partita IVA per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta.

In attuazione di tali modifiche, novellando il contenuto del regolamento n. 174 del 9 novembre 2017, il decreto sostituisce l’art. 3, prevedendo, in linea con la norma primaria, che le domande di ammissione alle agevolazioni possono essere presentate dai soggetti di età compresa tra i 18 anni (compiuti) e i 45 anni (46 anni non compiuti) residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o che vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni – 120 se residenti all’estero – dalla comunicazione di esito positivo della valutazione istruttoria (la residenza in tali Regioni deve essere mantenuta per tutta la durata del finanziamento).

Ai fini dell’ammissibilità, i richiedenti non devono risultare già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 (data di entrata in vigore del D.L. n. 91/2017, istitutivo della misura Resto al Sud), o beneficiari, nell’ultimo triennio, a decorrere dalla data di presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.

Inoltre, al momento dell’accettazione del finanziamento e per tutta la durata del rimborso dello stesso, il beneficiario, a pena di decadenza, non deve risultare titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

Requisiti per le attività libero-professionali

Il decreto fissa inoltre i requisiti specifici ai fini dell’accesso alle agevolazioni per le attività libero-professionali.Innanzitutto, ne dà la definizione. Viene chiarito che per “attività libero-professionali” si intende un’attività svolta da soggetti iscritti in ordini o collegi professionali nonché dagli esercenti le professioni non organizzate in ordini o collegi disciplinate della l. n. 4/2013.

Dalla lettura del decreto si rileva che l’accesso alle agevolazioni è consentito sia nel caso di attività libero-professionali esercitate in forma individuale sia nel caso di società tra professionisti.Al comma 2, lettera c), del nuovo articolo 3, viene inoltre precisato che le domande di ammissione alle agevolazioni non possono essere presentate dai soggetti che risultano essere titolari, nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda, di partita IVA associata ad un codice ATECO identico, fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche, a quello corrispondente all’attività oggetto di domanda di ammissione alle agevolazioni.

Forme giuridiche ammesse

Altra importante indicazione che arriva con il decreto riguarda le forme giuridiche ammesse.Ad eccezione delle attività libero-professionali esercitate in forma individuale, il decreto specifica che sono ammesse le imprese individuali e le società, incluse le società cooperative e le società tra professionisti.

Per le attività libero-professionali esercitate in forma individuale, viene puntualizzato che è richiesta unicamente la partita IVA nonché, laddove prevista, l’iscrizione agli ordini professionali, mentre per le società viene esplicitato che possono essere costituite anche da soci che non rispettino i requisiti richiesti (età, residenza, ecc.), alla duplice condizione che la presenza di tali soci nella compagine sociale non sia superiore ad un terzo dei componenti e che detti soci privi dei requisiti non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soci.

Il decreto, confermando il contenuto del precedente regolamento n. 174 del 9 novembre 2017, stabilisce inoltre che qualora l’impresa/società non sia costituita alla data di presentazione della domanda, la costituzione deve avvenire entro 60 giorni dalla data di comunicazione dell’esito positivo della domanda di incentivo o entro 120 giorni in caso di residenza all’estero.

Per tutta la durata del finanziamento, le PMI beneficiarie devono mantenere la sede legale e operativa nelle Regioni di operatività della misura (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Con riguardo all’individuazione dell’effettivo titolare degli aiuti, nel decreto viene specificato che il soggetto beneficiario del contributo è la ditta individuale o la società beneficiaria.

fonte ipsoa


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