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IN ARRIVO FONDI PER GREEN E 4.0

Marzo 30, 2023
in Archivio, Finanza Agevolata, News, Newsletter
Legge di Bilancio 2020: Come cambia il CREDITO DI IMPOSTA RICERCA & SVILUPPO
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RAMSES CONSULTING NEWS n. 529 – 30 marzo 2023

1 COME ACCEDERE AI FONDI A SOSTEGNO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA E DIGITALE DI PMI E START-UP

Con un budget di 550 milioni di euro il Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit) finanzia i processi di innovazione e transizione digitale di start-up e pmi. Con l’attivazione di capitali di rischio e con l’impegno di risorse europee ricomprese nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) “Supporto di start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica” e “Finanziamento di start-up”, l’obiettivo dell’intervento è sostenere la transizione verde (mediante l’utilizzo di energia rinnovabile, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare) e la transizione digitale (attraverso l’intelligenza artificiale, l’industria 4.0, la cybersicurezza, fintech e blockchain).

Gli investimenti di capitale di rischio verranno realizzati attraverso operazioni di venture capital gestite da Cassa depositi e prestiti Venture capital Sgr spa, grazie all’accordo con il Mimit e in attuazione del decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale il 6 maggio 2022 che ha istituito il Digital transition fund (con una dotazione di 300 milioni di euro) e il Green transition fund (con una dotazione di 250 milioni di euro).

Le risorse a disposizione saranno destinate a:

– investimenti diretti che abbiano a oggetto strumenti di equity, quasi equity, debito e quasi-debito di “imprese target”;

– investimenti indiretti, ossia investimenti in fondi target di terzi (ovvero di fondi di venture capital e/o in fondi di venture debt gestiti da un gestore autorizzato) che nella propria politica di investimento prevedano anche l’investimento nelle “imprese target” operanti in uno o più settori ritenuti rilevanti.

I progetti agevolabili, per accedere a entrambi i fondi, dovranno essere conformi al principio europeo di “non arrecare un danno significativo” o Dnsh (Do not significant harm), che esclude tutti i progetti che danneggiano gravemente l’ambiente come estrazione di carbone, trattamento dei combustibili nucleari, produzione di gas, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

L’obiettivo dei Fondi è contribuire a sostenere i processi di transizione con l’impegno di risorse del Pnrr ma anche attivarne capitali privati con competenze specifiche in tutte le fasi di sviluppo di un’impresa.

Le imprese target. Le risorse disponibili sono destinate a investimenti diretti e/o investimenti indiretti in imprese target e cioè:

– nelle start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le Pmi delle filiere della transizione digitale ed ecologica e che realizzano progetti innovativi;

– nelle start-up e pmi che sono state costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda da parte di grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione; oppure che siano state costituite con l’investimento di una grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020;

– nelle imprese holding che abbiano sede legale in uno stato diverso dall’Italia e controllino una delle imprese indicate nei due punti precedenti, ma svolgano effettivamente il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia.

In tale ipotesi, le risorse investite dal fondo saranno impiegate dalle imprese in Italia e la proprietà intellettuale sviluppata nel Paese dovrà restare in Italia.

L’investimento in imprese holding riguarderà fino a un massimo del 30% del numero delle imprese target in portafoglio.

Il fondo, secondo i target concordati, dovrà sostenere entro giugno 2025 almeno 250 imprese con investimenti complessivi per 700 milioni di euro.

Il Green transition fund. Il Green transition fund gestito da Cdp Venture capital Sgr rientra negli investimenti previsti dalla Missione 2 – Componente 2 del Pnrr (investimento 5.4) e mette a disposizione 250 milioni di euro di risorse per stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano, con particolare riguardo per il settore della transizione ecologica, tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.

Le opportunità di investimento diretto dovranno avere le seguenti caratteristiche:

– l’importo dell’investimento diretto da parte del Fondo dovrà essere compreso tra 1 milione e 15 milioni di euro e tra 5 milioni e 20 milioni per quelli indiretti;

– avere a oggetto start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le pmi delle filiere della transizione ecologica e le pmi che realizzano progetti innovativi, incluse le piccole e medie imprese nate da spin-off di grandi imprese (unicamente qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020, caratterizzati da significativo grado di scalabilità);

– riguardare il settore delle tecnologie green, con riguardo agli investimenti volti a favorire la transizione ecologica anche con riferimento alle filiere negli ambiti, in particolare, dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica, della gestione dei rifiuti e dello stoccaggio di energia, ovvero di altri ambiti della transizione ecologica;

– essere conformi agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio Dnsh; devono essere pertanto escluse le imprese target che svolgano una delle seguenti attività: estrazione di carbone, di petrolio greggio, gas naturale, minerali metalliferi e minerali e prodotti di cava, trattamento dei combustibili nucleari, attività di supporto all’estrazione di petrolio e di gas naturale, fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, produzione di gas, distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi;

– concorrere al 100% al raggiungimento dell’obiettivo climatico fissato dall’Ue.

L’obiettivo della Sgr è di raccogliere 250 milioni di risorse private a livello di imprese target. Il Fondo, inoltre, avrà l’obiettivo di investire in 25 imprese target.

I soggetti interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento nelle imprese target da parte del Fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo greentransitionfund@cdpventurecapital.it.

L’ente gestore (Cdp venture capital) selezionerà le proposte di investimento conformemente a quanto previsto dalla politica di investimento dei Fondi e in linea con le best practice di mercato. Il 40% delle risorse saranno riservate agli investimenti (diretti e indiretti) da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.

Il Digital transition fund. Il Digital transition fund (Missione 4, componente 2, investimento 3.2 del Pnrr) ha l’obiettivo di potenziare il Fondo nazionale innovazione con uno strumento che mette in campo 300 milioni di euro in prestiti per sostenere filiere e piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi nell’ambito della transizione digitale e, in particolare, in: intelligenza artificiale; cloud; assistenza sanitaria; industria 4.0; cybersicurezza; fintech; blockchain.

Due diligence. Le opportunità di investimento ricevute saranno analizzate da Cdp Venture capital in modo selettivo, conformemente a quanto previsto dalla politica di investimento del Fondo. In particolare, in sede di analisi e di valutazione dell’investimento, la Sgr applicherà le politiche e procedure aziendali interne volte a rispettare il principio di sana gestione finanziaria, in materia di prevenzione dei conflitti di interessi, delle frodi (comprese le frodi sospette), della corruzione, dell’antiriciclaggio, dei rischi reputazionali, ecc.

Lo screening e la valutazione preliminare dell’investimento da parte del Fondo nelle imprese target sono pertanto rimessi all’autonoma, selettiva e insindacabile valutazione da parte della Sgr, la quale effettuerà una due diligence tecnico-legale ed economico-finanziaria, di tali imprese che, a proprio insindacabile giudizio, riterrà maggiormente meritevoli.

Inoltre, poiché i progetti dovranno concorrere al 100% al raggiungimento dell’obiettivo climatico (tagging ambientale), la Sgr acquisirà in fase di valutazione una relazione rilasciata da un esperto ambientale che certifichi che l’investimento concorre al contributo positivo perseguito dall’investimento agevolabile.

Tra l’altro, la valutazione dell’investimento è condotta dalla Sgr tenendo conto dei principi trasversali della parità di genere e della protezione e valorizzazione dei giovani, che potranno essere considerati fra i criteri di preferenza a parità di valutazione dei progetti, o di priorità di analisi, a parità di tempistica.

Fonte ITALIA OGGI

 2 IN ARRIVO  550 milioni a supporto della transizione digitale e sostenibile di start-up e PMI

Stimolare la crescita del Paese tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital diretti e indiretti): è questo l’obiettivo dei fondi Green Transition e Digital Transition, che mettono a disposizione un totale di 550 milioni di euro per sostenere la transizione digitale e sostenibile di start-up e PMI.

Nello specifico, il fondo “Green Transition Fund” sarà dotato di 250 milioni di euro, mentre al “Digital Transition Fund” sono stati assegnati 300 milioni.

I fondi, che saranno gestiti da CDP Venture Capital SGR per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rientrano nell’ambito degli interventi PNRR “Supporto di startup e venture capital attivi nella transizione ecologica” e “Finanziamento di startup”.

Il Digital Transition e Green Transition Fund, quali sono le imprese target e le possibilità di investimento

I findi prevedono possibilità di investimento diretto e indiretto nelle imprese target degli interventi. È bene precisare che per investimenti diretti si intendono gli investimenti che abbiano ad oggetto strumenti di equity, quasi equity, debito e quasi-debito di imprese target, mentre per investimenti indiretti si intendono gli investimenti in fondi target di terzi (ovvero di fondi di venture capital e/o in fondi di venture debt, gestiti da un gestore autorizzato) che, nella propria politica di investimento, prevedano anche l’investimento in “imprese target” operanti in uno o più settori rilevanti per i fondi.

Per imprese target, invece, si intende:

  • start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione digitale e che realizzano progetti innovativi
  • start-up e le piccole e medie imprese che sono state costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda da parte di grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione oppure che è stata costituita con l’investimento di una grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020
  • le imprese holding che, cumulativamente, abbiano sede legale in uno Stato diverso dall’Italia e controllino una delle imprese indicate nei due punti precedenti, e svolgano effettivamente il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia. In tale ipotesi, le risorse investite dal Fondo saranno impiegate dalle imprese ammissibili in Italia e la proprietà intellettuale sviluppata in Italia dovrà restare in Italia. Queste potranno rappresentare fino a un massimo del 30% del numero delle imprese target.

In linea con gli obiettivi di superamento dei divari territoriali, il 40% delle risorse investibili dei fondi saranno riservate agli investimenti (diretti e indiretti) in operazioni da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), oppure che riguardino imprese target che abbiano sede operativa ubicata nelle predette Regioni, compatibilmente con le caratteristiche e il numero dei progetti che perverranno.

Per essere agevolabili, inoltre, i progetti devono essere conformi al principio europeo del DNSH (Do Not Significantly Harm), che prevede l’esclusione dai progetti agevolabili di quelle attività che danneggiano gravemente l’ambiente.

I progetti agevolabili con il Digital Transition Fund

Il Digital transition Fund (Missione 4, componente 2, investimento 3.2 del PNRR) ha l’obiettivo di potenziare il Fondo Nazionale Innovazione con uno strumento che mette in campo 300 milioni di euro in prestiti per sostenere filiere e piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi nell’ambito della transizione digitale e, in particolare, in:

  • intelligenza artificiale
  • cloud
  • assistenza sanitaria
  • Industria 4.0
  • cybersicurezza
  • fintech
  • blockchain

Il fondo, secondo i target concordati, dovrà sostenere entro giugno 2025 almeno 250 imprese con investimenti complessivi per 700 milioni di euro.

I Soggetti Interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento nelle imprese target da parte del fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo digitaltransitionfund@cdpventurecapital.it.

Che cos’è e a chi si rivolge il Green Transition Fund

Il Green Transition Fund (GTF), sempre gestito da CDP Venture Capital SGR , rientra invece negli investimenti previsti dalla Missione 2 Componente 2 del PNRR (investimento 5.4) e mette a disposizione 250 milioni di euro in sovvenzioni per stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano, con particolare riguardo per il settore della transizione ecologica, tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.

Le opportunità di investimento diretto che potranno essere prese in considerazione per l’intervento da parte del fondo, ferma l’autonomia di selezione e gestoria della
SGR, dovranno avere le seguenti caratteristiche:

  • l’importo dell’investimento diretto da parte del fondo dovrà essere compreso tra 1 milione e 15 milioni di euro
  • avere a oggetto start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione ecologica e le PMI che realizzano progetti innovativi, incluse le piccole e medie imprese nate da spin-off di grandi imprese (unicamente qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020, caratterizzati da significativo grado di scalabilità)
  • riguardare il settore delle tecnologie verdi, con riguardo agli investimenti volti a favorire la transizione ecologica anche con riferimento alle filiere negli ambiti, in particolare, dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica, della gestione dei rifiuti e dello stoccaggio di energia, ovvero di altri ambiti della transizione ecologica
  • essere conformi agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH
  • concorrere al 100% al raggiungimento dell’obiettivo climatico fissato dall’UE

L’obiettivo della SGR nell’ambito della gestione del fondo è di raccogliere 250 milioni di risorse private a livello di imprese target. Il Fondo, inoltre, avrà l’obiettivo
di investire in 25 imprese target.

I Soggetti Interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento nelle imprese target da parte del Fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo greentransitionfund@cdpventurecapital.it.

Per conoscere la documentazione necessaria e per maggiori informazioni si vedano gli inviti a presentare proposte disponibli sul sito del Ministero.

Fonte INNOVATION  POST

 3 Start up e PMI: al via Green e Digital Transition Fund, i venture capital per la transizione verde e digitale

Transizione ecologica e digitale. Sono questi i filoni di interventi dei due fondi di venture capital promossi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del PNRR e gestiti da CDP Venture Capital SGR. Il primo fondo, Digital Transition Fund, ha una dotazione di 300 milioni di euro e sostiene start-up e PMI che realizzano progetti innovativi transizione digitale, ad esempio per intelligenza artificiale, industria 4.0, cybersicurezza, fintech e blockchain. Il secondo fondo, Green Transition Fund, ha un budget di 250 milioni e finanzia progetti riguardanti la transizione verde potranno prevedere l’utilizzo di energia rinnovabile, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare. Come inviare la presentazione dei progetti e la relativa documentazione?

Arrivano 550 milioni di euro a favore di startup e piccole e medie imprese per progetti riguardanti la transizione ecologica e digitale.

Le risorse sono messe a disposizione dai fondi Digital Transition Fund e Green Transition Fund ricompresi nell’ambito degli interventi PNRR e gestiti da CDP Venture Capital SGR.

L’avvio dell’operatività dei due fondi è stato annunciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con un comunicato stampa del 15 marzo 2023.

Gli inviti a presentare progetti di investimento, diretti e indiretti, ai due Fondi sono disponibili sulle pagine dedicate del sito del Ministero.

Come operano i due fondi

Entrambi i fondi operano tramite investimenti diretti e indiretti di capitale di rischio delle imprese target degli interventi.

Per investimenti diretti si intendono gli investimenti che abbiano ad oggetto strumenti di equity, quasi equity, debito e quasi-debito di imprese target, mentre gli investimenti indiretti sono gli investimenti in fondi target di terzi (ovvero di fondi di venture capital e/o in fondi di venture debt, gestiti da un gestore autorizzato) che, nella propria politica di investimento, prevedano anche l’investimento in “imprese target” operanti in uno o più settori rilevanti per i fondi.

Il 40% delle risorse investibili dai due fondi sarà riservata agli investimenti (diretti e indiretti) in operazioni da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), oppure che riguardino imprese target che abbiano sede operativa ubicata in tali Regioni.

In cosa investe il fondo Digital Transition

Il fondo, che ha una dotazione di 300 milioni di euro, investe in imprese target a carattere innovativo e con elevato potenziale di sviluppo che realizzano progetti innovativi nell’ambito della transizione digitale e, in particolare, in:

– intelligenza artificiale;

– cloud;

– assistenza sanitaria;

– Industria 4.0;

– cyber sicurezza;

– fintech;

– blockchain

In particolare, il fondo è aperto a:

– start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione digitale e che realizzano progetti innovativi;

– start-up e le piccole e medie imprese che sono state costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda da parte di grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione oppure che è stata costituita con l’investimento di una grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020;

– imprese holding che abbiano sede legale in uno Stato diverso dall’Italia e controllino (ai sensi dell’art. 2359, co. 1, n. 1, cod. civ.) una delle imprese di cui ai precedenti alinea, e svolgano effettivamente il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia (le risorse investite dal fondo saranno impiegate dalle imprese ammissibili in Italia e la proprietà intellettuale sviluppata in Italia dovrà restare in Italia).

I soggetti interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento da parte del fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo digitaltransitionfund@cdpventurecapital.it.

Il fondo dovrà sostenere entro giugno 2025 almeno 250 imprese con investimenti complessivi per 700 milioni di euro.

In cosa investe il fondo Green Transition

Il Fondo, che ha un budget di 250 milioni, investe in imprese target attive negli ambiti della transizione ecologica, in tutte le fasi di sviluppo, con ticket di investimento da 1 a 15 milioni di euro.

In particolare, i progetti possono essere presentati da:

– start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione ecologica e le piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi;

– start-up e piccole e medie imprese che sono state costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda da parte di grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione oppure che è stata costituita con l’investimento di una grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020.

Al fondo possono accedere anche imprese holding che, cumulativamente:

– abbiano sede legale in uno Stato diverso dall’Italia e controllino una delle suddette start-up o PMI, e

– svolgano il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia. In questo caso, le risorse investite dovranno essere impiegate in Italia e la relativa proprietà intellettuale sviluppata in Italia non potrà uscire dal territorio nazionale.

Le opportunità di investimento diretto che potranno essere prese in considerazione per l’intervento da parte del fondo, ferma l’autonomia di selezione e gestoria della SGR, dovranno avere le seguenti caratteristiche:

– avere a oggetto start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione ecologica e le PMI che realizzano progetti innovativi, incluse le piccole e medie imprese nate da spin-off di grandi imprese (unicamente qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020, caratterizzati da significativo grado di scalabilità);

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fonte IPSOA

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