RAMSES GROUP NEWS n. 726 – 17 marzo 2025
In arrivo incentivi alle PMI del Sud
Di cosa si tratta
“Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027”, in continuità con il precedente bando del 2022, è un incentivo volto a supportare nuovi investimenti imprenditoriali che siano innovativi, sostenibili e basati su tecnologie digitali, in linea con il Piano Transizione 4.0.
Le risorse disponibili ammontano a 300,5 milioni di euro di cui una quota pari al 25% destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.
Le beneficiarie sono le micro, piccole e medie imprese situate nelle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
L’iniziativa attua gli obiettivi di sviluppo definiti dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027.
Cosa si può fare
L’incentivo sostiene progetti volti alla realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e ad alto contenuto tecnologico, coerenti con il piano Transizione 4.0 (Allegato n. 1 del DM 15 maggio 2023).
Hanno priorità i progetti che apportano un contributo significativo alla sostenibilità, per i quali sono previsti specifici criteri di valutazione che consentono di ottenere un punteggio aggiuntivo nella fase di accesso.
A tale scopo, vengono valorizzati, attraverso indicatori dedicati, i programmi orientati a processi produttivi ecosostenibili, all’uso efficiente delle risorse e al miglioramento dell’efficienza energetica delle imprese.
Programmi incentivati
In particolare, sono incentivati:
– i programmi che supportano la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici (art. 9 del Regolamento UE 2020/852 del 18 giugno 2020);
– i progetti che adottano soluzioni per favorire la transizione all’economia circolare (Allegato n. 2 del DM 15 maggio 2023);
– le iniziative finalizzate a migliorare l’efficienza energetica aziendale, garantendo un risparmio energetico pari ad almeno il 5% rispetto ai consumi dell’anno precedente (Allegato n. 3 del DM 15 maggio 2023).
Premialità simili vengono riconosciute alle PMI che abbiano aderito a sistemi di gestione ambientale o di efficienza energetica, o che dispongano di certificazioni ambientali di prodotto.
Gli investimenti devono riguardare le seguenti attività economiche:
– attività manifatturiere (sezione C della classificazione Ateco 2007), con esclusione dei settori siderurgico, carbone, cantieristica navale, fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, distribuzione energetica e altre attività escluse dal Regolamento GBER (art.13). Sono esclusi anche i progetti che non rispettano il principio DNSH (Do No Significant Harm);
– servizi alle imprese (Allegato n. 4 del DM 15 maggio 2023).
Spese ammissibili
Sono ritenute ammissibili le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento e relative a:
– acquisto di macchinari, impianti e attrezzature;
– opere murarie funzionali agli investimenti tecnologici (fino al 40% delle spese ammissibili);
– software e licenze legati ai beni materiali acquisiti;
– certificazioni ambientali e di efficienza energetica (EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001, etichette ambientali ISO 14024 e 14025 come Ecolabel ed EPD).
Sono inoltre ammesse le spese per consulenze specialistiche, entro i seguenti limiti:
– 5% delle spese ammissibili per consulenze sulle tecnologie abilitanti (Allegato n. 1 del DM 15 maggio 2023);
– 3% delle spese ammissibili per la diagnosi energetica (DL 4 luglio 2014, n. 102), esclusivamente per progetti legati all’efficienza energetica.
Requisiti di ammissibilità
Per accedere alle agevolazioni, i progetti devono:
– prevedere l’utilizzo di tecnologie del Piano Transizione 4.0, con spese preponderanti su queste soluzioni;
– essere finalizzati ad ampliare la capacità produttiva, diversificare la produzione, introdurre nuovi prodotti o modificare significativamente il processo produttivo;
– essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata in una delle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Per unità produttiva, si intende la struttura produttiva dotata di autonomia tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale, eventualmente articolata su più sedi o impianti, anche fisicamente separati ma funzionalmente collegati;
– avere un importo ammissibile tra 750.000 e 5 milioni di euro, non superiore al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato o, per imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;
– essere avviati dopo la presentazione della domanda.
Per data di avvio del programma si intende la data di inizio dei lavori di costruzione relativi all’investimento oppure la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare attrezzature o di qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l’investimento, a seconda di quale condizione si verifichi prima;
– essere completati entro 18 mesi dall’assegnazione delle agevolazioni.
Per data di ultimazione del programma si intende la data dell’ultimo titolo di spesa rendicontato e ritenuto ammissibile alle agevolazioni.
Destinatari
L’incentivo è rivolto alle PMI localizzate nelle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), che rispettino i seguenti requisiti:
– essere regolarmente costituite, iscritte al Registro delle imprese e attive;
– non essere in liquidazione volontaria né soggette a procedure concorsuali;
– non risultare in difficoltà al 31 dicembre 2019 (salvo deroghe per micro e piccole imprese);
– operare con contabilità ordinaria e avere almeno due bilanci approvati e depositati o due dichiarazioni dei redditi presentate;
– essere in regola con normative edilizie, urbanistiche, lavorative, ambientali e contributive;
– aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero delle Imprese e del made in Italy;
– non aver effettuato delocalizzazioni nei due anni precedenti e impegnarsi a non farlo nei due successivi;
– non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023.
Agevolazioni disponibili
Le agevolazioni sono concesse, secondo quanto previsto dal Temporary framework (sezione 3.13), e successivamente secondo quanto previsto dal Regolamento GBER (articoli 13 e 14), nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%, determinata in funzione della dimensione aziendale.
Nel dettaglio:
– micro e piccole imprese: 50% in contributo in conto impianti, 25% in finanziamento agevolato;
– medie imprese: 40% in contributo in conto impianti, 35% in finanziamento agevolato.
Le agevolazioni non sono cumulabili con altri aiuti di Stato per le stesse spese.
Programmi agevolabili
Sono agevolabili i programmi che prevedono la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0, attraverso l’utilizzo delle seguenti tecnologie abilitanti, in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa proponente:
– Advanced manufacturing solution
– Additive manufacturing
– Realtà aumentata
– Simulazione
– Integrazione orizzontale e verticale
– Internet of Things e Industrial Internet
– Cloud
– Cybersecurity
– Big Data e Analytics
– Intelligenza artificiale
– Blockchain.
Le spese per tali tecnologie devono costituire la maggioranza dei costi del progetto.
Modalità di accesso
Le domande devono essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma online di Invitalia (www.invitalia.it). I dettagli su termini e modalità di presentazione saranno pubblicati sui siti del MIMIT, di Invitalia e sulla Gazzetta Ufficiale.
Ogni impresa può presentare una sola domanda, salvo rigetto dell’istanza. Le agevolazioni saranno assegnate con procedura valutativa a sportello.
Invitalia verificherà la capacità dell’impresa di restituire il finanziamento, sulla base dell’ultimo bilancio approvato o dell’ultima dichiarazione dei redditi.
L’apertura dello sportello sarà stabilita con successivo provvedimento del MIMIT, con assegnazione delle risorse in base all’ordine di presentazione delle domande.