RAMSES CONSULTING NEWS n. 742 – 22 ottobre 2025
Dalla bozza di bilancio 2026
Aliquote, requisiti e prime indicazioni operative
La bozza della Legge di Bilancio 2026 segna un cambio di rotta nel sistema di incentivi fiscali.
programmi Transizione 4.0 e 5.0 verranno superati e sostituiti da un nuovo iperammortamento 2026, con l’obiettivo di rilanciare gli investimenti in tecnologia, digitalizzazione ed efficienza energetica.
Rispetto al passato, il beneficio sarà più consistente, ma non più sotto forma di credito d’imposta.
Le nuove aliquote prevedono una maggiorazione fino al 180% per i beni 4.0, che può salire al 220% in caso di investimenti finalizzati al risparmio energetico. Questo cambiamento inciderà direttamente sulla pianificazione fiscale e strategica delle imprese.
Periodo di validità e condizioni di accesso
L’iperammortamento sarà riconosciuto per investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026, con possibilità di completamento fino al 30 giugno 2027, a condizione che venga versato un acconto del 20% entro il 31 dicembre 2026.
Aliquote per gli investimenti 4.0 e autoproduzione di energia
+180% per investimenti fino a 2,5 milioni € (beneficio fiscale stimato 43,2%)
+100% per la quota tra 2,5 e 10 milioni € (beneficio 24%)
+50% per la quota tra 10 e 20 milioni € (beneficio 12%)
Sono ammessi anche gli investimenti in beni strumentali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo, inclusi gli impianti di stoccaggio e fotovoltaico.
Aliquote per gli investimenti di Transizione Ecologica
+220% per investimenti fino a 2,5 milioni € (beneficio 52,8%)
+140% per la quota tra 2,5 e 10 milioni € (beneficio 33,6%)
+90% per la quota tra 10 e 20 milioni € (beneficio 21,6%)
I progetti dovranno garantire un risparmio energetico minimo del 3% sull’intero sito produttivo o del 5% sul processo oggetto dell’investimento, in linea con i criteri previsti dal Piano Transizione 5.0.
Cumulabilità e gestione
L’iperammortamento sarà cumulabile con altri incentivi nazionali o europei, purché non coprano le stesse voci di costo e non superino l’importo complessivo dell’investimento.
La gestione e i controlli della misura saranno affidati al GSE, che definirà le procedure operative.
Vantaggi
- Aliquote più alte rispetto al credito d’imposta, soprattutto per la componente green.
- Maggiore incentivo alla transizione energetica e all’autoproduzione di energia.
(Calcoli basati su un’aliquota IRES del 24%)
Svantaggi e criticità
Tempistiche lunghe: il beneficio segue il periodo di ammortamento del bene e non è compensabile subito come il credito d’imposta.
Capienza fiscale: è necessario disporre di utili per beneficiare pienamente dell’incentivo.
Incertezza normativa: si attende un decreto attuativo del MIMIT entro 30 giorni dall’approvazione della legge.
Restano da chiarire:
– le modalità di certificazione dell’efficientamento energetico;
– eventuali vincoli di provenienza europea (“Made in Europe”) per i beni agevolati;
– la durata limitata della misura (solo per il 2026), in attesa di un piano pluriennale.
Agevolazioni ancora attive
Per i prossimi mesi restano in vigore le attuali misure:
1. Credito d’Imposta Transizione 4.0 – fino al 20%, con consegna entro 31 dicembre 2025 (o 30 giugno 2026 con acconto 20%).
2. Credito d’Imposta Transizione 5.0 – valido fino al 31 dicembre 2025.
Entrambe le misure sono immediate e compensabili in F24, garantendo certezza e rapidità di utilizzo.
Quale conviene?
La scelta tra credito d’imposta 2025 e iperammortamento 2026 dipenderà dalla situazione aziendale, dalla liquidità disponibile, dagli utili previsti e dai piani di investimento.