RAMSES GROUP NEWS n. 742 – 24 settembre 2025
Opportunità concreta per il Mezzogiorno
Voucher e contributi a fondo perduto
La nuova versione di Resto al Sud 2.0 prevede esclusivamente contributi a fondo perduto, senza necessità di cofinanziamento bancario, con importi maggiorati e differenziati in base alla tipologia di spesa.
Voucher di avvio: fino a 40.000 € per beni e servizi ordinari; fino a 50.000 € per beni e servizi innovativi, tecnologici, digitali o finalizzati a sostenibilità ambientale ed efficienza energetica.
Programmi di investimento:
– fino a 120.000 €, contributo massimo del 75% a fondo perduto;
– oltre 120.000 € e fino a 200.000 €, contributo massimo del 70% a fondo perduto.
Queste percentuali superano quelle della misura precedente, dove il contributo si fermava al 50%.
Aree territoriali interessate
Il bando si rivolge a giovani residenti o disposti a trasferirsi nelle seguenti regioni:
– Abruzzo
– Basilicata
– Calabria
– Campania
– Molise
– Puglia
– Sicilia
– Sardegna
Sono inclusi anche i territori delle regioni del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016.
Beneficiari e requisiti
Possono accedere al bando:
– giovani sotto i 35 anni, residenti nel Mezzogiorno o in aree sismiche del Centro Italia;
– inoccupati, disoccupati o inattivi, compresi i giovani in condizioni di marginalità sociale secondo il Piano nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027;
– partecipanti al programma GOL – Garanzia di occupabilità dei lavoratori, che consente percorsi di riqualificazione professionale e inserimento lavorativo.
Sono ammesse sia persone fisiche sia società, incluse cooperative e società tra professionisti, a condizione che il controllo rimanga ai beneficiari under 35 per almeno tre anni. Non possono partecipare coloro che hanno cessato attività con lo stesso codice ATECO nei sei mesi precedenti, e l’iniziativa deve risultare avviata ma non ancora operativa al momento della domanda.
Tipologie di beneficiari
Disoccupati: giovani senza lavoro, senza partita IVA attiva, o con redditi molto bassi derivanti da attività lavorativa (limiti fiscali definiti dal TUIR). Non devono essere soci o amministratori di società attive.
Inoccupati: giovani senza attività lavorativa significativa, con redditi inferiori a 8.000 € annui per lavoro subordinato o parasubordinato, e inferiori a 4.800 € per lavoro autonomo.
Inattivi: giovani senza occupazione, senza partita IVA e non soci/amministratori di società attive.
Agevolazioni
Le agevolazioni si articolano in tre strumenti principali.
1. Voucher di avvio: fino a 40.000 €, oppure 50.000 € per beni e servizi innovativi, digitali o ecologici, in regime de minimis, non soggetto a rimborso.
2. Contributo a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa fino a 120.000 €.
3. Contributo a fondo perduto fino al 70% per programmi di spesa tra 120.000 € e 200.000 €.
Le agevolazioni coprono investimenti in beni materiali, attrezzature, software, servizi ICT, consulenze specialistiche e opere edilizie funzionali all’attività. Non sono ammessi terreni, immobili non funzionali, imposte o spese ricorrenti.
Interventi e spese ammissibili
Voucher
– Macchinari, impianti, attrezzature e arredi nuovi di fabbrica.
– Software, app, licenze, piattaforme digitali.
– Immobilizzazioni immateriali: competenze, progettazione di prodotti, servizi tecnologici, portali web promozionali, marchi e branding digitale.
– Consulenze tecnico-specialistiche per innovazione, prototipi, modelli, stampi, certificazioni ambientali ed energetiche (massimo 30% del contributo).
Programmi di investimento
– Opere edili per ristrutturazioni e manutenzione straordinaria (massimo 50% del programma).
– Tutti i beni e servizi previsti per il voucher.
Operatività e piano d’impresa
Alla domanda va allegato un Piano d’Impresa.
La partecipazione a percorsi formativi o di accompagnamento alla progettazione non è obbligatoria, ma i risultati ottenuti possono determinare punteggi premiali.
L’istruttoria è prevista entro 90 giorni dalla presentazione della domanda. È possibile richiedere uno stato di avanzamento lavori (SAL) già dopo tre mesi, per spese comprese tra il 30% e il 70% del totale ammissibile.
Cumulabilità degli incentivi
Fondo Perduto e Voucher di Avvio non sono cumulabili.
I beneficiari devono scegliere in base alle esigenze specifiche e al tipo di investimento. La regola tutela l’equità nella gestione delle risorse pubbliche e favorisce una pianificazione finanziaria accurata.
Tempistiche di spesa e rendicontazione
Voucher: spese entro 9 mesi dalla data di ammissione, prorogabili a 12 mesi.
Programmi di investimento: spese entro 16 mesi, prorogabili a 20 mesi.
Anticipo del contributo possibile tramite SAL già dopo tre mesi.
Saldo finale da richiedere entro tre mesi dall’ultimo pagamento, con erogazione massima entro 80 giorni.
Conclusione
Il bando Resto al Sud 2.0 rappresenta un’opportunità concreta per i giovani aspiranti imprenditori del Mezzogiorno e delle aree sismiche del Centro Italia. Grazie ai contributi a fondo perduto e ai voucher, è possibile avviare attività innovative, sostenibili e competitive, con strumenti finanziari e consulenziali pensati per ridurre i rischi iniziali e accelerare la piena operatività dell’impresa.