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Sogni il trattore nuovo? Tutto sulle agevolazioni 2021 per l’acquisto di TRATTORI e MACCHINE AGRICOLE

Luglio 14, 2021
in Archivio, BANDI, BANDI INAIL, Finanza Agevolata, Legge di Bilancio 2021, Newsletter, Nuova Sabatini
Sogni il trattore nuovo? Tutto sulle agevolazioni 2021 per l’acquisto di TRATTORI e MACCHINE AGRICOLE
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RAMSES CONSULTING NEWS n. 200 – 14 luglio 2021 

INVESTIMENTI FINANZIABILI

MACCHINE AGRICOLE PORTATE, TRAINATE E SEMOVENTI, MACCHINE PER L’AGRICOLTURA 4.0, ANCHE MOTRICI E OPERATRICI

TRATTORI E MULETTI, IMPIANTI D’IRRIGAZIONE, CARRELLI ELEVATORI, SOLLEVATORI, CARRI-PONTE,GRU MOBILI

SISTEMI DI SENSORI IN CAMPO, STAZIONI METEO E DRONI, MANIPOLATORI INDUSTRIALI, SISTEMI DI PALLETTIZZAZIONE, SISTEMI DI COINVOLGIMENTO EMOVIMENTAZIONE FLESSIBILI

Bando INAIL, Credito d’imposta, Nuova Sabatini, Credito del Mezzogiorno, Finanziamenti

Quali sono le novità per il 2021, quali le opportunità, chi può accedere e quali caratteristiche devono avere le macchine agricole per poter beneficiare degli incentivi

CREDITO D’IMPOSTA 50%

Contributo COMPENSAZIONE TRIBUTI

Il credito d’imposta per il 2021 prevede un contributo pari al:

  • 50%
  • per il 2022 il contributo scende al 40% dell’investimento e fino a 2,5 milioni di euro per macchine agricole con tecnologia 4.0
  • 10% dell’investimento e fino ad un massimo di 1 milione di euro per tutte le altre macchine agricole

Il contributo è utilizzabile come credito per la compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, oltre che le imposte dirette (Irpef, Ires, Irap).

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese agricole residenti nel territorio nazionale, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Sono perciò inclusi sia i contoterzisti, sia le imprese agricole, anche individuali, che si avvalgono del regime forfettario, ed il beneficio è valido indipendentemente dalla capacità o meno dell’azienda di produrre reddito.

Ma come si fa a sapere quando un’attrezzatura è 4.0 oppure non lo è?

RAMSES CONSULTING OFFRE soluzioni certificate 4.0 tramite perizia firmata!

Le macchine e le attrezzature che devono essere acquistate, sono soggette ad alcuni requisiti per essere considerate 4.0:

  1. Macchine dotate di sistemi hardware e software che ne facilitino la programmazione ed il controllo
  2. Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program
  3. Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo
  4. Interfaccia uomo-macchina semplice e intuitiva
  5. Rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro
  6. Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto
  7. Monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo

(CIRCOLARE Agenzia entrate N.4/E del 30/03/2017)

RAMSES CONSULTING è in grado di fornirvi tutti i sistemi che permettono di rispondere a questi requisiti, così da rendere 4.0 il trattore o l’attrezzatura che dovete acquistare.

Transizione 4.0 e Credito di imposta 50% per beni strumentali (ex-super ammortamento) e beni immateriali

Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 prevede una serie di misure per un investimento di circa 24 miliardi di euro e che rispetto al precedente piano vede

  • potenziamento delle aliquote di detrazione
  • anticipo dei tempi di fruizione

L’obiettivo

L’obiettivo è quello di incentivare il rinnovo del parco macchine delle aziende agricole che possono così investire nell’acquisto di mezzi innovativi. Per questo, il requisito fondamentale per fruire del contributo del 50% è che il trattore o la macchina agricola acquistati siano dotati di un dispositivo 4.0.

In cosa consiste

È possibile fruire del contributo come credito per la compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 quali IVA, IMU, contributi previdenziali e imposte dirette (Irpef, Ires, Irap).


È previsto

  • 50% dell’investimento e fino a 2,5 milioni di euro per macchine agricole (beni materiali) con tecnologia 4.0 (ex iper ammortamento)
  • 30% dell’investimento fino a 1 milione di euro per beni immateriali 4.0 (software)
  • 10% dell’investimento in beni materiali (macchine agricole) e immateriali (software) e fino ad un massimo di 2 milioni di euro (ex-super ammortamento)

​Il Credito d’imposta al 50% prevede tre scaglioni come da tabella riportata sotto:

investimenti effettuati dal
16-11-2020 fino a tutto il 2021
investimenti effettuati dal
1 gennaio 2022 fino a fine 2022
per investimenti minori di 2,5 milioni di euro50%40%
per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro30%20%
per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro10%10%

Chi può richiederlo

Rispetto ai vecchi super e iper ammortamento, possono accedere al contributo tutte le imprese nazionali, indipendentemente dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dalla forma giuridica e dal regime fiscale. Sono perciò ora inclusi contoterzisti e imprese agricole, anche individuali, che si avvalgono del regime forfettario, indipendentemente dalla capacità o meno di produrre reddito.

Cosa fare per accedere

Per accedere al contributo sarà necessario:

  1. acquistare i beni, materiali o immateriali
  2. acquisire un’attestazione per i beni dal valore inferiore a 300 mila euro o una perizia tecnica giurata in caso di investimento superiore a 300.000 euro che dimostri che il bene:
    – ha tutte le caratteristiche di legge;
    – è interconnesso al sistema di gestione della produzione o della rete di fornitura.

Che tipo di tecnologia è ammessa

Oltre ai mezzi agricoli già forniti di tecnologie avanzate, rientrano tra i beni 4.0 quei dispositivi e software che garantiscono l’automazione e l’interconnessione:

  1. sistemi telematici
  2. monitoraggio delle condizioni di lavoro
  3. sistemi di guida automatica

È cumulabile con altri incentivi

Il credito d’imposta 4.0 è cumulabile con le altre leggi in vigore quali:

  • la nuova Sabatini
  • il credito del Mezzogiorno
  • il Bando ISI INAIL 2020

La legge di bilancio 2021 (Legge n. 178 del 30 dicembre 2020, art. 1, commi dal 1051 al 1067) ha rinnovato gli incentivi di Transizione 4.0 per l’acquisto di beni strumentali interconnessi o non (ex superammortamento) da parte delle imprese, mantenendo la tipologia di modalità di godimento dell’agevolazione 2020, ovvero il credito di imposta.

Nel caso del vecchio super ammortamento (macchine non interconnesse), l’agevolazione sarà sempre in forma di credito di imposta, ma sarà estesa anche ai software, e pari al 10% (6% nel 2020) del valore del bene nuovo acquistato; con massimali  fino a 2.000.000 di euro di beni materiali e 1.000.000 di euro di beni immateriali.

Anche, l’agevolazione per i beni interconnessi, è stata migliorata, proponendo un credito di imposta pari al:

  • 50% (40% nel 2020) del valore dei beni materiali acquistati
  • ed al 20% (15% nel 2020) dei beni immateriali (software)

fino ad un investimento totale, sul periodo di imposta, rispettivamente di  2.500.000 di euro e 1.000.000 di euro (massimali).

Una novità interessante è che sarà possibile usurfruire del credito immediatamente nell’anno dell’investimento, senza attendere il successivo per beni interconnessi. 

Il credito d’imposta non è tassato ai fini IRPEF / IRES / IRAP. Esso è cumulabile con altre agevolazioni (ad esempio per il Sud) a condizione che il cumulo non porti al superamento del costo totale sostenuto

Però ci saranno da considerare alcuni adempimenti burocratici obbligatori:

  • le imprese che godono delle agevolazioni 2021 devono effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico;
  • la perizia giurata  (o attestazione da ente) è obbligatoria per beni di valore superiore o uguale a 300.000 euro (nel 2020 era perizia semplice);
  • le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 1054 a 1058 dell’art.1 della Legge 178 del 30 dicembre 2020

Le fatture dei beni acquistati, ed ordinati, nel 2020 e 2021. quindi soggetti a Transizione 4.0 (credito di imposta), devono riportare la frase che i beni sono agevolabili secondo l’art. 1 della legge n.160 del 2019 e legge 178 del 2020.

Infatti la mancanza dei riferimenti è molto grave perché il comma 195, dell’articolo 1 della legge n. 160 del 2019, dispone che “Ai fini dei successivi controlli, i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono
tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a
dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili.
A tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati
devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 184 a 194…”

Siccome ci sono stati interpelli all’Agenzia delle Entrate, perché su molte fatture mancano i riferimenti, in particolare sugli acconti ovviamente perché la legge non c’era ancora l’Agenzia il 5 ottobre 2020 ha reso disponibili un paio di risposte per permettere la regolarizzazione delle fatture.

Le risposte sono la risposta n. 438 (per l’analogo problema della Sabatini) e n. 439, del 5 ottobre 2020 scaricabile cliccando qui

In pratica, semplificando:

  • se le fatture da regolarizzare sono cartacee è sufficiente  scrivere sopra la frase in modo indelebile con i riferimenti della legge, a penna o con un timbro (su ogni fattura di acconto e saldo)

oppure se la fattura è elettronica ci sono 2 possibili alternative:

  • stampare la fattura e scrivere la frase come sopra
  • realizzare un’integrazione elettronica della fattura da unire all’originale e conservare insieme allo stesso con le modalità indicate, seppur in tema di inversione contabile, nella circolare n. 14/E del 2019.

Le nuove aliquote del credito di imposta 2021 per i software 

Per incentivare i nuovi investimenti privati in tecnologie, la legge di bilancio 2020 ha definito una nuova aliquota per il credito di imposta degli investimenti di beni immateriali.

  • CREDITO DI IMPOSTA del 20% del valore del bene immateriale per gli investimenti fino a 1.000.000 euro.

 Per gli investimenti decisi nel 2019

Per gli investimenti per i quali sia già stato dato acconto del 20% entro il 31 dicembre 2019, o siano stati acquisiti nel 2019, ma non ancora interconnessi, NON CAMBIA NULLA, si applica la legge di bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) con iperammortamento al 250%.

Per gli investimenti decisi nel 2017 e 2018

Per gli investimenti per i quali sia già stato dato acconto del 20% entro il 31 dicembre 2018, o siano stati acquisiti nel 2017 o 2018, ma non ancora interconnessi, NON CAMBIA NULLA, si applica la legge di bilancio 2018 (legge 11 dicembre 2016, n. 232, come modificata dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205).

Le tempistiche per godere del credito di imposta 2021

Il beneficio vale per beni nuovi ordinati dal 16 novembre 2020, acquistati, anche in leasing, e consegnati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021, ovvero consegnati entro il 30 giugno 2022, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2021 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Il credito sarà possibile anche nel 2022, con beni consegnati entro il 30 giugno 2023, ma con aliquote inferiori del 10% rispetto a quelle del 2021.

Può accedere al credito d’imposta 2021 Transizione 4.0

Possono accedere al credito d’imposta 2021  tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato,  indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale.

Da dopo l’entrata in vigore del decreto chiamato “dignità” del luglio 2018, i beni acquistati devono essere operativi all’interno del territorio nazionale.

Sono escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Quindi presta molta attenzione al rispetto dei requisiti di sicurezza e salute dei lavoratori della tua azienda (D.Lgs. 81/08).

I beni strumentali che rientrano nel credito di imposta

Il credito d’imposta si applica a beni (acquistati anche in leasing) dei seguenti tipi:

  • beni materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati in allegato A della legge;
  • beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in allegato B della legge, indispensabili per fare funzionare i beni materiali in allegato A.

L’Allegato A (beni materiali) elenca 3 CATEGORIE di beni:

  • A1: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine utensili, ecc.);
  • A2: sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei prodotti, ecc.);
  • A3: dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire errori ed aumentare l’efficienza).

L’Allegato B (beni immateriali), invece, come beni ammortizzabili prevede programmi e applicazioni  acquistati  da aziende che già investono in  beni materiale in logica industria 4.0 (ad esempio software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni).

All’allegato B originario, la legge di bilancio 2018, ha aggiunto i seguenti beni:

  • sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
  • software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
  • software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio.

Le caratteristiche tassative dei macchinari per godere dell’agevolazione

Le macchine in elenco A1 devono avere tutte e 5 queste caratteristiche:

  1. controllo per mezzo di CNC e/o PLC (vedi nota 1 sotto);
  2. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica;
  3. integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
  4. interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva;
  5. rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.

Nella parte finale di questo articolo troverai esempi di componentistica industriale per soddisfare questi requisiti.

Nota 1: La circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica del controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller) è da considerarsi pienamente accettata anche quando la macchina/impianto possiede soluzioni di controllo equipollenti, ovvero da un apparato a logica programmabile PC, microprocessore o equivalente che utilizzi un linguaggio standardizzato o personalizzato, oppure più complessi, dotato o meno di controllore centralizzato, che combinano più PLC o CNC (ad esempio: soluzioni di controllo per celle/FMS oppure sistemi dotati di soluzione DCS – Distributed Control System).

Le caratteristiche aggiuntive dei macchinari per godere dell’agevolazione

La macchina deve avere almeno 2 caratteristiche tra queste 3 elencate:

  1. sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  2. monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  3. caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico) (vedi nota 2 sotto).

Nella parte finale di questo articolo troverai esempi di componentistica industriale per soddisfare questi requisiti.

Nota 2: La circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che si fa riferimento al concetto del cosiddetto digital twin, ovvero della disponibilità di un modello virtuale o digitale del comportamento della macchina fisica o dell’impianto, sviluppato al fine di analizzarne il comportamento anche, ma non esclusivamente, con finalità predittive e di ottimizzazione del comportamento del processo stesso e dei parametri che lo caratterizzano. Sono inclusi modelli o simulazioni residenti sia su macchina che off-line come ad esempio i modelli generati tramite tecniche di machine learning.

Una macchina interconnessa deve avere le seguenti caratteristiche:

La Circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program è soddisfatta se:

  • il bene scambia informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
  • inoltre, il bene deve essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).

La parola fabbrica deve essere intesa come un ambiente fisico dove avviene creazione di valore attraverso la trasformazione di materie prime o semilavorati e/o realizzazione di prodotti;  per istruzioni si può intendere anche indicazioni, che dal sistema informativo di fabbrica vengano inviate alla macchina, legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina.

In pratica la macchina deve essere dotata di un sistema collegato con la rete aziendale esistente e con alcuni apparati (ad esempio un sistema IPC tipo un Simatic industrial tablet PC, network switch Scalance W, field PC, NETWORK SERVER).

L’impresa per godere dell’agevolazione deve  avere le seguenti caratteristiche:

L’impresa deve acquistare i beni, materiali o immateriali, dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2021, oppure deve emettere l’ ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2021 e mettere in funzione il bene entro il 30 giugno 2022.

I benefici continueranno anche nel 2022, e fino al 30 giugno 2023, con un acconto versato entro il 2022, analogamente, ma ci sarà una diminuzione del 10% delle aliquote rispetto a quelle del 2021, quindi con un peggioramento delle condizioni.

L’impresa, per beni del valore inferiore a 300.000 euro, deve poi acquisire un’attestazione che dimostri che il bene:

  • possieda tutte le caratteristiche tecniche vincolanti previste dalla legge;
  • sia interconnesso al sistema di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Come richiedere il credito di imposta

ATTENZIONE!!!

Rispetto alle regole del 2017 / 2018 / 2019 dal 2020 c’è un adempimento obbligatorio nuovo.

Le imprese che si avvalgono di tali misure effettuano una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile.

L’agevolazione verrà poi goduta dall’impresa come credito di imposta utilizzabile, solo in compensazione con il mod. F24, in 3 quote annuali (erano 5 nel 2020) di pari importo a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni.

 Chi deve fare l’attestazione per l’agevolazione

Per beni con un costo fino a 300.000 euro può bastare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio da parte del legale rappresentante dell’impresa.

Per beni di costo superiore a 300.000 euro, serve una perizia tecnica  asserverata emessa da parte di un ingegnere o perito industriale, iscritti all’albo professionale, o un attestato di conformità emesso da un ente di certificazione accreditato (definizione da testo di legge, non è chiaro se si tratta di Ente Notificato).

L’attestazione è fatta per il singolo bene, non vale un’attestazione unica per tutti i beni acquistati nell’anno, anche se una singola perizia può descrivere e comprendere molti beni.

BANDO INAIL 50%

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO

L’Inail, l’istituto nazionale assicurazioni infortuni sul lavoro, anche quest’anno ha pubblicato un bando per finanziamenti a fondo perduto alle imprese che decidano di investire in nuovi macchinari agricoli. le risorse messe a disposizione sono all’incirca 200 milioni di euro. vediamo quali sono le condizioni.

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Il contributo

Il bando Inail mette a disposizione un contributo a fondo perduto pari al 50% dell’investimento per i giovani agricoltori e del 40% per tutte le altre imprese agricole per importi compresi tra un minimo di 1.000 euro fino ad un massimo di 60.000 euro.

L’obiettivo

Il bando ha l’obiettivo di incentivare l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature agricole con lo scopo di:

  • ridurre le emissioni inquinanti,
  • ridurre i rischi di infortuni,
  • ottimizzare il rendimento e la produttività delle macchine.

​Chi può accedere?

Sono ammesse al bando Inail tutte le imprese, di qualsiasi forma giuridica, anche individuali, iscritte alla camera di commercio nei settori industria, artigianato e agricoltura.

Nello specifico, i soggetti destinatari del fondo agricoltura sono le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

​Quali macchine agricole rientrano

Il bando prevede la possibilità di presentare progetti di investimento relativi a massimo 2 macchinari agricoli con queste combinazioni: un trattore agricolo + una macchina agricola semovente o non, oppure 2 macchine agricole semoventi o non. 

Sono ammissibili a finanziamento le seguenti macchine agricole: 

  • i trattori agricoli gommati conformi alla direttiva macchine 2006/42/ce, recepita in italia dal d.lgs. 17/2010; 
  • i trattori agricoli a cingoli non omologati in conformità al regolamento ue 167/2013; 
  • le attrezzature intercambiabili a corredo di un trattore o di una macchina agricola. 

​Per i trattori ammissibili a finanziamento valgono i requisiti seguenti:

  1. i trattori di categoria t1 devono essere dotati di cabina rops già prevista in fase di omologazione dal fabbricante del trattore;
  2. i trattori di categoria t2: 
    • in caso di selezione della soluzione tecnica 1a (“acquisto di trattore agricolo con contestuale rottamazione di trattore di proprietà”), i trattori possono essere dotati sia di struttura rops a due o quattro montanti che di cabina rops di categoria 4 già prevista in fase di omologazione dal fabbricante del trattore; 
    • in caso di selezione delle soluzioni tecniche 2a e 2b (“rumore”), i trattori devono essere dotati di cabina rops di categoria 4 già prevista in fase di omologazione dal fabbricante del trattore.
  3. i trattori di categoria c1 e c2: 
    • in caso di selezione della soluzione tecnica 1b ovvero in caso di contestuale rottamazione di un’analoga macchina agricola obsoleta, dove per “obsoleta” si intende che la macchina da rottamare è stata immessa sul mercato in data antecedente al 1° gennaio 1996 (direttiva comunitaria 98/37/ce ex 89/392/cee),
    • in caso di selezione della soluzione tecnica 2c e 2d per le quali è richiesto che le macchine agricole o forestali categoria c1 e c2 abbiano un livello di rumorosità dichiarato dal fabbricante inferiore di almeno 3 db(a) o 2 db(a) rispetto al valore dello stesso parametro di un’analoga macchina di proprietà dell’azienda. 

Le macchine finanziabili sono esclusivamente quelle che possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività dirette alla cura e/o allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria a coltivazione o allevamento di animali.

​​Non sono ammesse spese relative all’acquisizione tramite locazione finanziaria (leasing) o all’acquisto di beni usati.

​Come funziona

La presentazione delle domande di accesso agli incentivi avverrà, come per i bandi precedenti, in modalità telematica, attraverso una procedura articolata in tre fasi:

fase 1: compilazione della domanda e assegnazione del codice di ammissione

fase 2: inoltro della domanda o “click day”

fase 3: invio della documentazione necessaria per l’accettazione della domanda

I finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

Quali macchinari agricoli sono amessi ?

Nel settore dei contoterzisti in agricoltura è possibile acquistare un trattore, una mietitrebbia o delle attrezzature nuove permutando o rottamando l’usato a seconda di alcuni requisiti. a tal proposito, un nostro consulente altamente preparato in materia, provvederà a chiarire ogni vostro dubbio. tale bando è stato pubblicato al fine di ridurre il rischio di infortuni legato alla rumorosità, all’inquinamento e all’obsolescenza dei trattori e le attrezzature utilizzate.

Qual è il contributo messo a disposizione dall’Inail?

L’inail ha disposto un contributo pari al 65% dell’investimento; per importi compresi tra un minimo di 5.000€ fino ad un massimo di 130.000€ di contribuzione.

Il bando Isi Inail 2020 è cumulabile con il credito d’imposta 4.0

Obiettivo

Gli obiettivi del bando sono molteplici:

  • incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
  • sostenere le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, al contempo, ridurre il livello di rumorosità o del rischio infortunistico o quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.

NUOVA SABATINI 10%

Contributo sugli INTERESSI

NUOVA SABATINI una misura volta a sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in nuovi beni strumentali, macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali. L’agevolazione permette alle imprese che richiedono finanziamenti bancari per acquisto di macchine agricole, attrezzature, impianti ed altro, di ottenere un contributo in conto capitale, investendo su nuovi beni strumentali; funzionali all’attività d’impresa. Inoltre riguarda la possibilità di erogare il contributo in un’unica soluzione se l’investimento non supera i 200.000,00 euro.

QUAL È L’OBIETTIVO?

L’agevolazione supporta le imprese italiane, con la possibilità di investire in nuovi macchinari, rinnovando:
– i propri sistemi produttivi;
– aumentando la competitività nazionale.

CHI SONO I BENEFICIARI?

Le piccole e medie imprese, presenti sul territorio italiano che acquistano macchinari tramite finanziamenti bancari.

QUALI MACCHINARI SONO AMMESSI?

Tale legge stabilita dal ministero dello Sviluppo Economico, prevede un contributo in conto capitale per tutte le imprese, che effettuano investimenti, per acquistare:
– Trattori nuovi
– Mietitrebbie nuove
– Attrezzature nuove
– beni strumentali ad uso produttivo;
– hardware, software e tecnologie digitali.

QUAL È IL CONTRIBUTO?

La “Nuova Sabatini” a livello nazionale stabilisce sulle macchine agricole, un contributo del 7,7% sulle macchine agricole ordinarie, il 10% sulle macchine agricole 4.0, mentre per le piccole e medie imprese ubicate nelle regioni del Sud la percentuale di contribuzione è del 10% per le macchine ordinarie e del 15,4% per le macchine 4.0.

Si tratta di una misura volta a sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in nuovi beni strumentali, macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali. L’incentivo è un contributo a parziale copertura degli interessi pagati sul finanziamento, che equivalgono ad un risparmio sul valore dell’investimento pari a:
– 7,7% su Macchine Agricole Ordinarie;
– 10% su Macchine Agricole 4.0;
– 15,4% su Macchine Agricole 4.0 per le Micro e Piccole Imprese ubicate nelle regioni del SUD.

Una delle novità riguarda la possibilità di erogare il contributo in un’unica soluzione indipendentemente dall’importo del finanziamento. l’obiettivo del contributo “Nuova sabatini” è quello di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi ordinari e in Tecnologia 4.0. ​Si rivolge a tutte le micro, piccole e medie imprese presenti sul territorio nazionale, indipendentemente dal settore economico in cui operano. Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca.

Rientrano tutti gli investimenti in macchine agricole (trattori, macchine da raccolta e attrezzature) a patto che siano nuovi investimenti e non sostituzioni del parco esistente.
Il nuovo investimento deve essere finalizzato con un finanziamento dalla durata massima di 5 anni e il bene oggetto di contributo non può essere alienato prima di 3 anni di utilizzo.

CREDITO DEL MEZZOGIORNO (BONUS  SUD)

25% 35% 45% (aree 107.3.A)

10% 20% 30% (aree  107.3.C)

Contributo a COMPENSAZIONE TRIBUTI

Un ulteriore incentivo all’acquisto di macchine agricole nel 2021 è rappresentato dal Credito del Mezzogiorno, per le regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Il CONTRIBUTO 

Il credito d’imposta prevede un contributo pari al:
– 45% per le piccole imprese
PER REGIONI  107.3.A
– 35% per le medie imprese PER REGIONI  107.3.A
– 25% per le grandi imprese PER REGIONI  107.3.A  

IL CONTRIBUTO SCENDE PER LE REGIONI 107.3.C E SOLO X ALCUNE AREE

–  10  %  PER GRANDI AZIENDE E SOLO PER NUOVI INVESTIMENTI

–   20% PER MEDIE AZIENDE E SOLO PER NUOVI INVESTIMENTI

–   30% PER PICCOLE AZIENDE E SOLO PER NUOVI INVESTIMENTI

Il contributo è utilizzabile esclusivamente in compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, mediante Entratel o Fisconline. Il Credito del Mezzogiorno è cumulabile sia con la misura del credito d’imposta 2021 sia con Nuova Sabatini. ​L’obiettivo del contributo è quello di supportare e incentivare le imprese che investono nel Mezzogiorno.

CHI PUÒ ACCEDERE? 

Possono accedere al Credito del Mezzogiorno le imprese di qualsiasi natura giuridica e dimensione a prescindere dal settore economico.

QUALI MACCHINE AGRICOLE RIENTRANO
Rientrano tutti gli investimenti in macchine agricole (trattori, macchine da raccolta e attrezzature) che siano: strumentali all’attività d’impresa e parte del ciclo produttivo aziendale, inoltre devono essere beni nuovi. Sono agevolabili anche i beni acquisiti tramite leasing.

​LE SCADENZE 

Il Credito del Mezzogiorno è applicabile su investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2022.

  • Sicilia AREA 107.3.A
  • Sardegna AREA 107.3.A
  • Puglia AREA 107.3.A
  • Campania AREA 107.3.A
  • Calabria AREA 107.3.A
  • Basilicata AREA 107.3.A
  • Abruzzo  NON TUTTA LA REGIONE MA SOLO   le zone  107.3.C
  • Molise NON TUTTA LA REGIONE MA SOLO   le zone  107.3.C

Tuttavia, non tutte le imprese con sede nel Sud Italia possono beneficiare di questi incentivi.

Infatti il bonus Sud è riservato solamente ai titolari d’impresa per la quale l’attività di produzione di energia elettrica sia funzionale all’attività della azienda. Questo significa quindi che l’azienda beneficiaria di questi incentivi non deve operare nel settore della produzione e distribuzione dell’energia. (IN PRATICA L’ENEGIA CHE PRODUCONO DEVE ESSERE ESCLUSIVAMENTE UTILIZZATA DALLE IMPRESE PER LA PRODUZIONE E NON PUO’ ESSERE CEDUTA).

Gli incentivi per il fotovoltaico 2021 per le imprese del Mezzogiorno sono sostanzialmente erogati sotto forma di crediti d’imposta. L’aliquota d’imposta di questi crediti fiscali può però variare dal 25% fino al 45%  (o dal 10% al  30% per le zone 107.3.C) sulla base di fattori come l’esatta ubicazione dell’attività e la dimensione della stessa. Inoltre è necessario tenere presente che gli incentivi per il fotovoltaico del Bonus Sud prevedono anche dei massimali di spesa da rispettare.

L’aliquota di detrazione prevista dal bonus Sud è quindi la seguente:

  1. 25% (20% ZONE  107.3.C Abruzzo-Molise)  per le imprese di grandi dimensioni per un massimale di spesa di 15 milioni di euro;
  2. 35% (20% ZONE  107.3.C  Abruzzo-Molise)  per le medie imprese per un massimale di spesa di 10 milioni di euro;
  3. 45% (30% ZONE  107.3.C  Abruzzo-Molise)nel caso di piccole imprese per un massimale di spesa di 3 milioni di euro.

Precisiamo che il credito d’imposta così ottenuto è spendibile solamente durante lo stesso anno in cui si richiede la detrazione.

QUESTA MISURA NON E’ COMPATIBILE CON LA SABATINI

Cosa presenta nello specifico il Bonus Sud per le imprese?

In visione di una politica di innovazione e di cambiamento, il Bonus Sud, anche chiamato Credito di Imposta per investimenti nel Mezzogiorno garantisce una serie di aiuti a quelle piccole e medie imprese, start up e aziende nascenti o già esistenti che acquistano macchinari e strutture eco-sostenibili, come ad esempio un impianto di pannelli solari per produrre energia elettrica.

Le agevolazioni consistono in un credito di imposta di liquidità immediata attraverso il compenso in F24.

Quali sono i beneficiari di tali aiuti? 

Partecipano alle agevolazioni le regioni Abruzzo, Campania, Basilicata, Molise, Puglia, e le isole Sardegna e Sicilia, territori preziosi del nostro Belpaese sia da un punto di vista paesaggistico, sia produttivo e turistico.

Per usufruire del Bonus Sud per le imprese le regioni del Meridione devono impegnarsi nell’acquisto di mezzi di produzione aggiornati e innovativi, comprese le strutture per la riqualifica dell’energia. Rientrano negli aiuti anche queste specifiche modifiche:

  • la creazione ex novo di un nuovo stabilimento;
  • l’ampliamento di uno stabilimento già esistente, un upgrade o la sua ristrutturazione;
  • il cambiamento totale e il rinnovamento dei mezzi produttivi di un particolare stabilimento;
  • l’ampiamento dei mezzi produttivi con macchinari e strutture nuove e rinnovate.

Inoltre, tra i principali vantaggi del Bonus Sud esiste la possibilità di cumularlo assieme agli aiuti previsti dal piano transizione 4.0. (in quanto rientranti tra i beni ex super ammortamento ora credito imposta  beni non 4.0)

SI FACCIA ATTENZIONE CHE PER LE GRANDI IMPRESE RIENTRANTI NELLE AREE 107.3.C IL BONUS DI CUI SI TRATTA VALE SOLO QUALORA CI SI TROVASSE DI FRONTE AD UN NUOVO INSEDIAMENTO PRODUTTIVO.

LE FASI DEL PROCESSO

  1. Verifica ammissibilità alle agevolazioni (pre-valutazione gratuita)

2. Ricerca delle soluzioni tecniche, normative e fiscali applicabili

3. Sviluppo dell’Analisi tecnica

4. Elaborazione di Perizie tecniche giurate (con ingegneri e periti autorizzati e assicurati)

5. Supporto e assistenza tecnica in caso di controlli per tutto il periodo di accertamento

Immatricolazione trattore agricolo

Immatricolare un trattore agricolo comporta la richiesta presso l’UMC nel proprio ambito territoriale in cui è ubicata l’azienda agricola.

Deve essere redatta una domanda che al suo interno contiene:

  • Una dichiarazione per le operazioni che riguardano le macchine agricole;
  • Fattura originale e fotocopia dell’acquisto;
  • Certificato di approvazione valido;
  • Se presenti, gli allegati tecnici;
  • Certificato di iscrizione alla C.C.I.A.;
  • Fotocopia del documento di identità e codice fiscale del proprietario;
  • Attestazione dei versamenti (tariffa motorizzazione, imposta di bollo, acquisto targa);
  • Il cosiddetto Mod. 16 nel caso figuri più di un proprietario.

Da specificare che l’intestazione del mezzo può avvenire solo a nome di:

  • Titolare di azienda agricola o forestale;
  • Titolare di impresa che effettua delle lavorazioni agro-meccaniche per conto di terzi;
  • Titolare di impresa che effettua attività di locazione delle macchine agricole:
  • Enti o consorzi pubblici che effettuano lavorazioni agricole, forestali o di manutenzione dei parchi e dei giardini pubblici.

Assicurazione trattore agricolo

Il codice della strada obbliga l’assicurazione dei veicoli a motore, attraverso una RCA che tutela il risarcimento danni a persone o cose che possono essere causati dalla circolazione dei veicoli.

Nel caso del trattore agricolo ci sono delle differenze rispetto agli altri veicoli, che vedono la presenza di una tariffa fissa e l’impossibilità di avvalersi del meccanismo bonus/malus.

Infatti, il contratto di assicurazione del trattore agricolo prevede un impegno da parte delle compagnie di assicurazione, entro un certo limite, definito massimale di garanzia, che vede risarcire il danno a terzi a causa degli eventuali danni provocati dalla circolazione del veicolo.

Mentre il conducente del mezzo, che è responsabile del sinistro, non viene considerato come terzo danneggiato, non beneficiando pertanto del risarcimento.

Ci sono poi delle tipologie diverse di contratti assicurativi:

  • Quando si tratta di macchina agricola semovente a 2 assi, questa deve essere assicurata in maniera obbligatoria;
  • Quando si tratta di macchine agricole trainanti rimorchi con una massa complessiva inferiore a 1,5 t, questi vengono considerati parte integrante del mezzo, per cui è sufficiente assicurare solo il trattore;
  • Quando la massa complessiva dei rimorchi risulti superiore a 1,5 t, in questo caso la copertura assicurativa si deve estendere anche al traino.

Guidare un trattore agricolo

Ai sensi dell’art. 73, comma 5. Del D.Lgs. 81/08, chi utilizza trattori agricoli, deve essere in possesso di una specifica e adeguata formazione, così da utilizzare il mezzo in maniera idonea e sicura.

L’abilitazione per il  trattore  agricolo si consegue con corsi che possono essere organizzati da enti pubblici, come Regioni e Province autonome, Ministero del Lavoro o INAIL, ma anche da associazioni datoriali, ordini professionali o enti privati accreditati.

Il corso prevede sia lezioni teoriche sia esercitazioni pratiche: tre moduli, uno giuridico, uno tecnico e uno pratico (due pratici se si abilita anche al trattore a cingoli) per i quali è prevista una verifica finale.

L’abilitazione conseguita avrà validità di 5 anni e il rinnovo prevede un corso di aggiornamento di almeno 4 ore.

Il patentino per il trattore agricolo è obbligatorio per chiunque ne faccia utilizzo, quindi anche pensionati, familiari o collaboratori che provengono da altri settori lavorativi o chiunque collabori con un’azienda agricola pur non facendone direttamente parte.

La scelta degli pneumatici

Saper scegliere le gomme per il trattore agricolo è un passaggio importante soprattutto per garantire la sicurezza del mezzo e quindi del lavoratore.

Le gomme adatte ai trattori sono generalmente costituite da un rivestimento esterno e al loro interno hanno una camera che contiene aria.

Bisogna anche sapere quale livello di pressione è più adatto, per cui bisogna prima controllare sul libretto del trattore agricolo.

Il giusto pneumatico aiuta a:

  • Garantire la direzione corretta del mezzo;
  • Sostenere la trattrice e ammortizzare i colpi;
  • Consentire la giusta aderenza a terra, comfort e sicurezza durante il lavoro;
  • Ridurre il rischio di impantanarsi in caso di pioggia o terreno bagnato;
  • Risparmiare carburante.

Le gomme da trattore agricolo si differenziano tra quelle di tipo radiale, ovvero con le tele disposte in diagonale, fornendo al mezzo grande stabilità e poche vibrazioni, e quelle con strutture diagonali che invece sono meno rumorose e assicurano un maggiore comfort poiché hanno le fibre di rinforzo indirizzate nella direzione di marcia.

La revisione

Questo è un aspetto abbastanza complesso e ha visto il succedersi di norme spesso difficili da mettere in pratica.

Nello specifico, riguardo la revisione del trattore agricolo bisogna tenere presente diversi aspetti:

  • Verificare l’efficienza del mezzo e la sicurezza nella circolazione su strada (impianti di frenatura, sterzo, segnalazione visiva, acustica e di illuminazione;
  • Considerare l’aspetto che si riferisce alla sicurezza sul lavoro (protezione in caso di ribaltamento, le protezioni delle parti in movimento o di quelle sottoposte a temperatura e pressione elevata, la facilità di accesso o discesa dal posto di guida).

Finalmente con un decreto attuativo è stata regolamentata e categorizzata la revisione dei mezzi agricoli, i quali vengono suddivisi per fasce temporali di immatricolazione e le relative tempistiche entro le quali effettuare la revisione.

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